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Lorenzo Musetti batte De Minaur e approda alla finalissima del torneo ATP di Montecarlo. Dopo l’impresa di ieri contro Tsitsipas è seguita un’altra prova maiuscola dell’azzurro, anche oggi autore di una rimonta nei confronti dell’australiano che aveva chiuso il primo set con un secco 6-1 che poco spazio ha lasciato all’immaginazione.
Secondo e terzo set combattutissimi
Abituato alle rimonte sulla terra rossa del Principato, l’italiano ha vinto il secondo set per 6-4 pareggiando i conti per poi dar vita a un terzo set equilibratissimo, in cui nessuno dei due tennisti ha voluto cedere il servizio. Alla fine Musetti si è imposto 7-6 al tie-break chiudendo il match con il punteggio di 1-6, 6-4, 7,6.
Grande la mentalità dell’italiano, il rimanere tranquillo e non lasciarsi andare ad errori dettati dal nervosismo sono state le chiavi vincenti non solo in questo incontro, ma in tutto il torneo, indubbiamente la terra rossa è la superficie a lui più congeniale.
Sesta finale in carriera e TOP10 in vista
Per il giocatore carrarese si tratta della sesta finale in carriera, la prima in un Masters 1000, domani, domenica 12 aprile cercherà di conquistare Montecarlo battendo Alcaraz, impresa difficile, ma che grazie all’entusiasmo per i risultati ottenuti e uno splendido momento di forma non sembra così impossibile.
Con questa vittoria il nostro tennista si porta virtualmente alla posizione numero 11 del ranking mondiale, a 15 punti dalla decima posizione che significherebbe per l’Italia due atleti in TOP10, in caso di vittoria nel torneo Musetti diventerebbe invece il numero 7 del mondo.
Grandissimo traguardo la finale raggiunta, prima di lui solo Barazzutti e Fognini erano riusciti a giocare l’ultimo atto sulla terra rossa di Montecarlo, soddisfatto l’azzurro dopo il match, questo il suo commento a caldo:
“Ho sempre difficoltà a iniziare e a trovare il ritmo, ma oggi Alex stava giocando davvero bene e le condizioni erano difficili. Oggi è stato lento con la pioggia e non è stato facile sfondare il muro di Alex. Ho iniziato ad essere più paziente e questa è stata la chiave”
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