Il killer di Gucci morto suicida in ospedale, aveva sparato al figlio

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Benedetto Ceraulo, noto alle cronache per essere stato l’esecutore materiale dell’omicidio di Maurizio Gucci nel 1995, è morto a 63 anni dopo 7 giorni di agonia. L’uomo per l’omicidio dello stilista aveva scontato 28 anni di carcere e il 22 aprile per futili motivi, aveva sparato, ferendolo al volto, al figlio Gaetano dopo una lite. Ceraulo rendendosi subito conto delle conseguenze della sua ira, si era sparato in testa nel tentativo di suicidarsi. Dopo una settimana di agonia l’uomo si è spento oggi 30 aprile all’ospedale di Pisa.
I motivi dell’aggressione
Il figlio di Ceraulo abita a Milano e per le vacanze di Pasqua era andato a trovare il padre. I motivi della lite, secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, sarebbero riconducibili ad alcuni graffi che l’uomo aveva trovato sulla sua auto e per i quali avrebbe incolpato il figlio. La discussione aveva esacerbato l’animo del Ceraulo a tal punto, che estratta una pistola detenuta illegalmente, la aveva puntata contro il figlio ferendolo al volto.
Il giovane dopo aver ricevuto i proiettili era riuscito a scappare e a chiedere aiuto, è stato in quel frangente che Ceraulo puntando la pistola contro di sè, ha fatto fuoco ferendosi mortalmente. L’uomo durante la permanenza in ospedale è stato piantonato dopo l’arresto disposto dalla Procura di Pisa per tentato omicidio con l’aggravante della recidiva specifica e detenzione di arma clandestina.
L’omicidio di Maurizio Gucci
L’omicidio dello stilista Maurizio Gucci si consumò il 27 marzo 1995, Ceraulo esplose contro di lui 4 colpi di pistola uccidendolo. Benché il medesimo abbia sempre respinto ogni accusa, fu condannato in primo grado all’ergastolo, pena poi ridotta a 28 anni in appello. Finita di scontare la pena un paio di anni fa, si era trasferito in Toscana dove si era dedicato alla viticoltura, attività che aveva conosciuto e apprezzato negli anni di detenzione nella colonia penale dell’isola di Gorgona.
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