Nave umanitaria per Gaza attaccata in acque internazionali

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Una nave della Freedom Flotilla Coalition, denominata Conscience, è stata attaccata da droni armati mentre si trovava in acque internazionali al largo di Malta, secondo quanto riportato dagli organizzatori della missione.
L’imbarcazione, che trasportava aiuti umanitari e attivisti diretti a Gaza, è stata colpita nella notte di venerdì da due droni che avrebbero mirato alla parte anteriore dello scafo, causando un incendio e gravi danni strutturali.
L’attacco è avvenuto alle 00:23 ora locale, come dichiarato dal gruppo, che ha attribuito la responsabilità dell’azione a Israele.
Le autorità israeliane, al momento, non hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sull’accaduto. Le immagini diffuse sui social media dalla Freedom Flotilla mostrano esplosioni a bordo e fiamme che avvolgono parte della nave.
L’azione avrebbe colpito il generatore dell’imbarcazione, lasciandola senza alimentazione e a rischio affondamento.
A bordo della Conscience vi erano 16 persone: 12 membri dell’equipaggio e quattro civili, tutti dichiarati in salvo dal governo maltese, che ha confermato l’intervento di un rimorchiatore per assistere la nave danneggiata.
Gli attivisti presenti, provenienti da diversi Paesi, erano impegnati in una missione volta a rompere l’assedio imposto da Israele su Gaza e a consegnare aiuti umanitari essenziali, come cibo e medicinali, alla popolazione palestinese.
Secondo la Freedom Flotilla Coalition, l’attacco costituisce una grave violazione del diritto internazionale. Il gruppo ha chiesto che gli ambasciatori israeliani siano convocati e chiamati a rispondere dell’azione condotta contro una nave civile disarmata in acque internazionali.
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha condannato l’operazione israeliana contro il convoglio di aiuti, sottolineando la perdita di vite umane e la violazione del diritto internazionale.
Inoltre, esperti delle Nazioni Unite avevano precedentemente chiesto il passaggio sicuro per la Freedom Flotilla, denunciando l’uso della fame come arma a Gaza.
Le condizioni nella Striscia di Gaza continuano a peggiorare: le ultime scorte di farina e generi alimentari stanno per esaurirsi e, secondo i funzionari locali, le cucine comunitarie potrebbero chiudere entro pochi giorni.
Israele giustifica il blocco sostenendo che Hamas sequestri e redistribuisca gli aiuti a fini militari, accusa respinta dagli operatori umanitari sul campo.
L’attacco alla Conscience richiama alla memoria la tragedia della Mavi Marmara, avvenuta nel 2010, quando un’altra missione della Freedom Flotilla fu assaltata dalle forze israeliane, causando la morte di 10 attivisti.
Il conflitto in corso a Gaza, riacceso dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 nel sud di Israele, ha provocato finora oltre 52.000 morti, in gran parte civili, secondo fonti del Ministero della Salute palestinese.
Intanto, l’emergenza umanitaria si aggrava giorno dopo giorno, mentre gli sforzi internazionali per un cessate il fuoco restano senza esito.