Trump- Harris, il primo confronto è serrato, per l’ex presidente il cammino sembra più difficile

Il primo duello televisivo tra Kamala Harris e Donald Trump è finito senza vincitori nè vinti, ma con la consapevolezza che la candidata democratica costituirà un osso duro nella corsa alla Casa Bianca del miliardario americano. La supponenza e la tracotanza di Trump dopo il duello televisivo con Biden lo scorso giugno, hanno lasciato il posto a una visibile preoccupazione quando ha visto che la Harris ha risposto colpo su colpo a tutte le sue provocazioni costringendolo parecchie volte in ritirata.
Kamala ha fatto capire fin da subito all’ex presidente che la serata non sarebbe stata facilissima quando lo ha costretto a stringerle la mano, gesto che Trump finora non aveva mai fatto in alcun duello televisivo. Quando si è resa conto che l’avversario si stava defilando la candidata democratica lo ha cercato e si è presentata, a quel punto Trump non ha potuto non ricambiare. Nel dibattito la Harris ha attaccato il candidato repubblicano sui temi dell’immigrazione e sulla troppa riverenza nei confronti della Cina, poi ha sfoderato quelle che sono le armi più comuni per una che sfida un ex presidente, la provocazione sugli obiettivi non raggiunti durante il mandato.
Diverse volte Trump ha dovuto ingoiare ed è sembrato nervoso, il momento in cui è sembrato più in difficoltà è stato quando per giustificare la sua politica anti immigrazionista ha affermato che a Springfield gli Haitiani si nutrano degli animali domestici di altre persone, suscitando la risata composta della sfidante. La Harris ha vacillato invece sulle accuse di Trump di aver condotto una politica di odio tale nei suoi confronti da avergli procurato una pallottola che lo stava colpendo i testa, poi l’ex presidente non ha saputo approfittare del momento di parziale debacle dell’avversaria, sparando una affermazione dai toni improbabili e populisti sull’aborto, dicendo che i democratici uccideranno i feti al nono mese, cosa vietata dalla Costituzione americana e aggiungendo che Kamala è di estrema sinistra, cultura marxista derivante dagli insegnamenti paterni.
La Harris in tutta risposta ha rinfacciato all’avversario l’amicizia con Putin, definito dalla candidata democratica come un dittatore con cui Trump si siederebbe a pranzo. Alla fine la Harris ha incassato sui social l’endorsement di Taylor Swift e non è roba da poco, i sondaggi la hanno data vincitrice ai punti, ma non è sembrato che questo primo round possa costituire reale pericolo per Trump. Quest’ultimo è apparso alla fine insoddisfatto, sono mancati i soliti proclami successivi ai confronti, sintomo che qualcosa non è andata come avrebbe voluto.
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