Pescatori salvati dopo 55 giorni alla deriva nel Pacifico

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Cinque pescatori peruviani e colombiani sono stati salvati dopo 55 giorni alla deriva nel Pacifico, in uno degli episodi più recenti di sopravvivenza estrema in mare aperto.
Il gruppo, formato da tre cittadini peruviani e due colombiani, era disperso dal mese di marzo dopo essere salpato dalla baia di Pucusana, a sud della capitale peruviana Lima.
La loro odissea si è conclusa il 7 maggio, quando sono stati ritrovati da una tonniera ecuadoriana, la Aldo, e portati al sicuro nella base navale di San Cristobal, nelle Isole Galapagos.
La Marina militare ecuadoriana, che ha diffuso la notizia su X (ex Twitter), ha confermato che le condizioni di salute dei pescatori erano stabili al momento dell’arrivo.
I cinque naufraghi – Vladimir González (32 anni), José Albines (52), José Gabriel Albines (31), Jhonny García e Jorge Ugarte (40) – avevano segnalato un guasto all’alternatore dell’imbarcazione appena due giorni dopo la partenza.
Da quel momento si erano perse le loro tracce, fino al fortunato avvistamento da parte dell’equipaggio della nave ecuadoriana.
Questo salvataggio in mare si aggiunge a una lunga serie di naufragi nel Pacifico che hanno visto protagonisti pescatori dispersi per settimane o mesi.
All’inizio del 2024, il peruviano Máximo Napa, 61 anni, ha trascorso 95 giorni alla deriva, sopravvivendo mangiando scarafaggi, uccelli e tartarughe. Anche in quel caso, fu una nave ecuadoriana a salvarlo, permettendogli di tornare dalla sua famiglia a Lima.
Storie simili hanno coinvolto anche persone in altri angoli del mondo.
Lo scorso ottobre, il russo Mikhail Pichugin è sopravvissuto per oltre due mesi nel Mare di Okhotsk, bevendo acqua piovana dopo aver perso in mare suo fratello e suo nipote.
Nel 2023, il marinaio australiano Tim Shaddock, insieme alla sua cagnolina Bella, è rimasto alla deriva per oltre due mesi tra il Messico e la Polinesia francese, dopo che una tempesta aveva danneggiato la sua imbarcazione.
Questi drammatici salvataggi in mare ricordano quanto il mare aperto possa essere imprevedibile e pericoloso, anche per chi è esperto.
Le autorità ribadiscono l’importanza della sicurezza in mare, dei dispositivi di emergenza e della comunicazione satellitare, soprattutto per le imbarcazioni da pesca e da diporto che si avventurano in acque profonde e isolate.
La Marina ecuadoriana ha dichiarato di essere al lavoro con le autorità locali e internazionali per garantire il rapido rientro dei pescatori nei rispettivi Paesi.