Lampedusa, due bimbi e un uomo morti di fame e di sete

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Lampedusa ancora triste teatro di una tragedia del mare, un barcone con 57 migranti a bordo è stato intercettato da una nave della ONG Nadir. A bordo purtroppo anche tre cadaveri, quelli di un uomo di 30 anni e di due bambini di circa due anni, morti di fame e di sete durante la lunga traversata durata diversi giorni a causa delle condizioni del mare.
Il gommone era salpato dalla Libia, tra coloro tratti in salvo anche 13 donne e due minori, i naufraghi provengono da Gambia, Ghana, Niger, Sierra Leone, Nigeria e Togo. Nella tarda serata di ieri i militari della motovedetta Cp 312 della guardia costiera, si sono occupati dell’evacuazione medica di 6 migranti, 3 donne e due minori, ghanesi e nigeriani.
I volontari della ONG, dopo aver messo in sicurezza il gruppo, si sono accorti dei 6 migranti fortemente debilitati e con ustioni su parti del corpo, sono stati portati al poliambulatorio.
Altri 236 migranti sbarcati durante la notte a Lampedusa
Nella notte a Lampedusa sono continuati gli sbarchi, in totale gli arrivi sono stati 236. A soccorrere i tre natanti pieni all’inverosimile, con a bordo donne e minori, le motovedette Cp312 e Cp319 della guardia costiera nonché una imbarcazione dell’assetto Frontex.
Sul primo barcone di 12 metri c’erano 82 afghani, bengalesi, egiziani, eritrei e sudanesi, sul secondo erano in 49 (5 donne e 1 minore) egiziani, eritrei, etiopi e sudanesi e sul terzo 105 persone (16 donne e 9 minori) egiziani, eritrei, etiopi, somali e sudanesi.
I migranti recuperati e messi al sicuro hanno riferito di essere partiti dalle coste della Libia dopo aver pagato importi dai 2500 ai 5000 dollari a testa. Sono stati tutti trasferiti all’hotspot Imbriacola che al momento ospita 470 persone. Intanto è in corso il trasferimento di altri 166 migranti, sbarcati nei giorni scorsi, che su un traghetto di linea raggiungeranno in serata Porto Empedocle.
Save the Children : “Intollerabile che bambini muoiano nell’indifferenza generale”
Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children che da oltre 100 anni lotta per salvare bambini e bambine per garantire loro un futuro, in una dichiarazione ha urlato il suo dissenso per protestare contro l’indifferenza e la superficialità con cui si lasciano morire bambini di fame e di sete.
“È intollerabile continuare questa conta senza fine di bambini morti per la nostra indifferenza. Pensare che due piccole vite sono state spezzate a causa della fame e della sete, così come viene riportato dai media, a due passi di quella che avrebbe dovuto essere la terra dove poter crescere, è inaccettabile. Così come non è pensabile che oggi delle madri potranno abbracciare solo il proprio dolore”.
“Non è più il momento degli alibi, è il momento dell’azione – ha aggiunto Fatarella – Save the Children rinnova l’appello per l’attivazione di un sistema coordinato e strutturato di ricerca e soccorso in mare per salvare vite umane, agendo nel rispetto dei principi internazionali, e per l’apertura di canali regolari e sicuri per raggiungere l’Europa”
Dal 2014, sono quasi 32.000 le persone morte o disperse nel Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere l’Europa, 500 solo dall’inizio del 2025. Molte di loro erano bambini e adolescenti.
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