Berrettini, ritiro amaro a Roma: “Mi serviva un miracolo”

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È finita troppo presto l’avventura di Matteo Berrettini agli Internazionali d’Italia 2025. Ancora una volta, è il fisico a tradire il tennista romano, costretto al ritiro nel secondo turno del Masters 1000 di Roma contro Casper Ruud.
Dopo aver lottato con grinta nel primo set, perso 7-5, Berrettini ha dovuto alzare bandiera bianca nel secondo parziale, interrotto dopo appena due game.
Una nuova fitta agli addominali, lo stesso problema che lo aveva fermato anche a Madrid, lo ha costretto a dire basta, tra le lacrime e la delusione di chi, questo torneo, lo sente come casa.
Il match contro Ruud, reduce dalla vittoria a Madrid e sempre più padrone della terra battuta, era iniziato con buoni segnali. Berrettini ha mostrato colpi di classe e tenacia, riuscendo a tenere testa al norvegese per tutto il primo set.
Il pubblico del Foro Italico, caloroso e sempre vicino a Matteo, ha risposto con entusiasmo, cercando di spingerlo oltre i limiti di un corpo che ancora una volta ha detto no.
“Quando mi sono svegliato ieri ho capito che le cose erano complesse”, ha confessato Berrettini in conferenza stampa, con la voce rotta dall’emozione. “Dieci minuti prima del match ero sicuro di non farcela, ma poi mi sono detto ‘dai, proviamoci’. Mi ha sorpreso come il corpo abbia risposto inizialmente, ma alla fine del primo set ho sentito una nuova fitta. Da lì non sono più riuscito a restare concentrato”.
Il dolore non è stato solo fisico. Il peso dell’ennesimo ritiro, proprio nel torneo di casa e davanti al suo pubblico, è stato evidente nelle parole e negli occhi del numero uno azzurro.
“Uno dei miei obiettivi era proprio non ritirarmi, perché ogni volta significa ricominciare da capo. Ogni starnuto mi fa paura, e non volevo ripassare attraverso tutto questo”. Poi, un sorriso amaro: “Forse anche i dottori sono stanchi di vedermi”.
Eppure, Berrettini cerca il lato positivo: “Una settimana fa non pensavo nemmeno di riuscire a giocare. Dicevo a chi mi stava vicino: ‘Ci serve un miracolo’. Aver vinto una partita e aver giocato anche il doppio con mio fratello Jacopo è già un piccolo miracolo”.
Il futuro resta incerto, ma una cosa è chiara: Berrettini non vuole mollare.
Roma gli ha regalato ancora una volta affetto e sostegno. Ora serviranno pazienza e forza per ripartire, di nuovo. Ma l’amore per questo sport e per il suo pubblico potrebbe essere la spinta più grande per tornare, ancora una volta, più forte di prima.