Gaza, dopo 3 mesi di blocco israeliano entrano gli aiuti umanitari

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Israele afferma che consentirà l’ingresso di una quantità limitata di aiuti umanitari a Gaza. Afferma di non volere che una “carestia” metta a repentaglio la sua nuova offensiva militare nel territorio di oltre 2 milioni di palestinesi.
I primi camion di aiuti umanitari sono entrati a Gaza lunedì 19 maggio, dopo quasi tre mesi di blocco totale da parte di Israele, secondo l’organismo di difesa israeliano responsabile del coordinamento degli aiuti a Gaza. Cinque camion carichi di aiuti, tra cui alimenti per bambini, sono entrati nel territorio di oltre 2 milioni di palestinesi attraverso il valico di Kerem Shalom.
Esperti globali avevano lanciato l’allarme sulla carestia a Gaza a causa del blocco israeliano. Israele ha interrotto l’accesso a cibo, medicine e altri rifornimenti nel territorio per fare pressione su Hamas affinché accettasse le condizioni del cessate il fuoco.
La guerra a Gaza è iniziata il 7 ottobre 2023, quando i militanti guidati da Hamas hanno attaccato il sud di Israele, uccidendo 1.200 persone e rapendone altre 251. L’offensiva di rappresaglia israeliana ha ucciso oltre 53.000 palestinesi, molti dei quali donne e bambini, secondo il Ministero della Salute di Gaza, che non fa distinzioni tra civili e combattenti nel suo conteggio.
21 paesi chiedono a Israele di riaprire completamente la consegna degli aiuti umanitari a Gaza
I ministri degli Esteri di Germania, Italia, Giappone e altri 18 Paesi hanno chiesto a Israele di riaprire completamente la fornitura di aiuti umanitari a Gaza da parte delle Nazioni Unite e delle organizzazioni non governative.
I leader stranieri hanno affermato che la proposta approvata dal gabinetto di sicurezza israeliano e quella sostenuta dagli Stati Uniti non è tra quelle che i loro “partner umanitari possono sostenere”.
“Pur riconoscendo le indicazioni di una ripresa limitata degli aiuti, Israele ha bloccato l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza per oltre due mesi. Cibo, medicine e beni di prima necessità sono esauriti. La popolazione rischia la fame. La popolazione di Gaza deve ricevere gli aiuti di cui ha disperatamente bisogno”, si legge nella dichiarazione congiunta.
Nella dichiarazione si afferma che hanno due messaggi per Israele: “Consentire l’immediata ripresa completa degli aiuti a Gaza e consentire alle Nazioni Unite e alle organizzazioni umanitarie di lavorare in modo indipendente e imparziale per salvare vite umane, ridurre la sofferenza e preservare la dignità”.
Regno Unito, Francia e Canada minacciano “azioni concrete” contro Israele
Regno Unito, Francia e Canada minacciano “azioni concrete” contro Israele, tra cui sanzioni, per le sue attività a Gaza e in Cisgiordania.
La dichiarazione congiunta di lunedì critica duramente la decisione di Israele di consentire l’ingresso di una quantità limitata e “di base” di aiuti a Gaza dopo quasi tre mesi di blocco israeliano “totalmente inadeguato”.
La dichiarazione invita inoltre Israele a porre fine alle sue nuove e “atroci” azioni militari a Gaza e a consentire immediatamente l’ingresso degli aiuti umanitari.
La dichiarazione è arrivata poco dopo che Israele e le Nazioni Unite avevano dichiarato che i primi camion di aiuti erano entrati a Gaza, cosa che il responsabile umanitario delle Nazioni Unite ha descritto come una “goccia nell’oceano di ciò di cui c’è urgente bisogno”.

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