Garlasco, le impronte di Sempio e nuove testimonianze

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Il delitto di Garlasco si arricchisce di nuovi particolari che lasciano presumere che dietro l’omicidio di Chiara Poggi ci sono diversi elementi che per anni non sono stati presi in considerazione. Da quando il caso è stato riaperto, le responsabilità della vicenda hanno coinvolto anche altre persone tra cui Andrea Sempio, al momento indagato per omicidio.
Nella giornata del 20 maggio, oltre la diffusione di oltre 200 messaggi vocali di Paola Cappa, cugina della vittima, e il racconto di un suo stato d’ansia nelle ore successive all’omicidio, nuove prove contro Sempio sarebbero state acquisite dalla Procura, tra cui il riconoscimento delle impronte digitali dell’uomo accanto al corpo di Chiara.
Le precisazioni della legale di Sempio
L’avvocato Angela Taccia, legale di Sempio, insieme all’avvocato Massimo Lovati, ha fatto presente che il suo assistito “ha frequentato ogni angolo della casa, tranne la camera da letto dei genitori di Chiara e di Marco (fratello della vittima ndr)” Pertanto Sempio essendo di casa ha frequentato anche la taverna e le scale dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi e dove sulla parete destra è stata rinvenuta l’impronta attribuita a Sempio.
La dottoressa Taccia ha inoltre precisato che “quella della Procura è una mera consulenza tecnica di parte, non una perizia” al contrario di quella in corso disposta dalla giudice con consulenti nominati dalla medesima, che dovranno dare referto su tutte le analisi genetiche. “È solo ciò che dice una parte, senza averlo verificato in contraddittorio, chi vivrà vedrà” ha concluso la Taccia.
La nota della Procura sull’impronta di Sempio
A proposito dell’impronta di Sempio, il procuratore di Pavia, Fabio Napoleone ha ufficializzato quanto diffuso ieri e ha fatto chiarezza: “L’impronta 33 evidenziata mediante l’impiego della ninidrina– ha spiegato il procuratore in una nota – è stata lasciata dal palmo destro di Andrea Sempio per la corrispondenza di 15 minuzie dattiloscopiche. La traccia è stata analizzata alla luce della nuove potenzialità tecniche a disposizione, sia hardware che software”
Una nuova testimone aggiunge particolari su Stefania Cappa
L’indagine si è arricchita inoltre della testimonianza di una nuova testimone. La donna, ora quarantottenne, ha depositato in Procura alcune confidenze fattele al tempo da Stefania Cappa in cui ammetteva di non essere affezionata a sua cugina Chiara, anzi di non averla proprio in simpatia. La testimone ha aggiunto che si avvertiva dell’invidia e del rancore nei confronti della cugina: “Le stava proprio antipatica, diceva ‘Adesso che è morta tutti a dire che è buona, brava, bella. Non è buona e non è bella’, aggiungendo altre parole offensive”
La donna si è fatta avanti dopo aver letto sui giornali che Stefania Cappa avrebbe detto “di aver avuto un buon rapporto con la cugina” La testimone ha aggiunto che nei giorni successivi all’omicidio, Stefania Cappa vedendo la ressa dei giornalisti davanti alla tomba di Chiara Poggi, avrebbe detto: “Loro mi devono vedere che vado al cimitero”
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