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Una spettacolare rovesciata di Scott McTominay ha consegnato il quarto scudetto della storia al Napoli, che ha battuto 2-0 il Cagliari nell’ultima giornata di Serie A, superando l’Inter al fotofinish.
Il gol dell’ex centrocampista del Manchester United ha sbloccato la gara e regalato alla squadra di Antonio Conte il sorpasso decisivo, suggellando una stagione memorabile allo stadio Diego Armando Maradona.
La situazione in vetta alla classifica era incandescente: il Napoli partiva con un solo punto di vantaggio sull’Inter, che giocava in contemporanea in trasferta contro il Como.
Al 20’, l’Inter aveva momentaneamente messo le mani sul titolo grazie al gol di testa di Stefan de Vrij su calcio d’angolo, ma l’equilibrio è cambiato al 42’, quando McTominay ha firmato una rete acrobatica su assist di Matteo Politano, scatenando l’entusiasmo dei tifosi partenopei.
La ripresa si è aperta con un altro momento decisivo: al 6’, Romelu Lukaku ha intercettato un lancio lungo, ha saltato un difensore e ha trafitto con freddezza il portiere del Cagliari Alen Sherri, firmando il 2-0.
Da lì in avanti, il Maradona è diventato teatro di festa, tra fumogeni, cori, fuochi d’artificio e una gioia incontenibile per un titolo atteso con ansia e finalmente conquistato.
La serata perfetta di McTominay si è completata con il riconoscimento come miglior giocatore della stagione.
Autore di 12 gol e 6 assist in 34 partite, il centrocampista scozzese è stato uno dei pilastri del Napoli campione. “Il sacrificio di ogni singolo giocatore di questo gruppo è semplicemente incredibile.
La gente se lo merita, perché ci ha sostenuto fin dal primo giorno. Per me venire qui e vivere quest’esperienza è semplicemente un sogno”, ha dichiarato a DAZN.
Ormai soprannominato affettuosamente “McFratm” dai tifosi, in onore del termine napoletano fratm (“fratello”), McTominay ha raccontato anche il suo legame con la città: “Il mio italiano è discreto, riesco a capirlo, ma parlarlo richiede più sicurezza e non è facile. È molto più facile farlo con persone che non parlano inglese. Sento molto affetto”, aggiungendo di aver appena imparato l’espressione “festeggiamo, andiamo”.
Dall’altra parte, l’Inter ha battuto 2-0 il Como, ma inutilmente ai fini del titolo. Nonostante la rete iniziale di De Vrij e il raddoppio di Correa nella ripresa, la vittoria del Napoli ha reso vano ogni sforzo.
“Abbiamo fatto la nostra parte, sapevamo di dipendere dagli altri. Non potevamo fare di più oggi”, ha detto De Vrij. “Non meritavamo [il titolo] perché se non siamo primi dopo 38 partite, allora chi è primo se lo merita, ma c’è la sensazione che avremmo potuto fare di più in campionato”.
L’allenatore Antonio Conte ha elogiato il gruppo: “È successo di nuovo, ed è una cosa meravigliosa. Quando siamo arrivati allo stadio, è stato davvero difficile entrare, perché non so quanta gente ci fosse. Ho pensato un attimo: se avessimo deluso queste persone, sarebbe stato un peccato che ci saremmo portati dietro per molto tempo. Il merito va tutto ai ragazzi”.
È la seconda volta in tre anni che il Napoli centra l’obiettivo Scudetto, con una squadra rinnovata e trascinata da due scozzesi e Romelu Lukaku, a cui mister Conte ha saputo trasmettere il carisma e le energie necessarie per credere nei propri mezzi.
L’Inter si consola con la finale di Champions League a Monaco, ma il campionato ha incoronato i partenopei. E alla fine, tra cori e lacrime, Napoli festeggia il suo scudetto.