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Il guardaroba di Lady Diana va all’asta: un’occasione unica per collezionisti e appassionati di moda reale. La casa d’aste Julien’s Auctions ha organizzato l’evento “Princess Diana’s Style & A Royal Collection” il 26 giugno a Los Angeles, dove saranno messi in vendita oltre 100 lotti di abiti, accessori e memorabilia appartenuti alla Principessa del Galles.
I pezzi più iconici messi all’asta
Questi i pezzi iconici del guardaroba della principessa che andranno all’asta:
- Il “caring dress”: un abito floreale blu disegnato da Belville Sassoon, indossato da Lady Diana durante le visite negli ospedali e stimato fino a 300.000 dollari.
- L’abito da sera di Catherine Walker: un raffinato abito in seta color crema indossato durante il tour nel Golfo Persico del 1986, stimato anch’esso fino a 300.000 dollari.
- La borsa Lady Dior: una borsa disegnata dalla casa di moda francese Dior, regalo dell’allora first lady francese Bernadette Chirac, stimata intorno ai 40.000 euro.
- Il completo da sci: un outfit da sci appartenuto a Lady Diana, che sarà messo all’asta insieme a lettere scritte a mano, bozzetti di abiti e foto autografate.
Un’occasione per riscoprire lo stile intramontabile di Lady Diana
L’asta offrirà ai collezionisti e agli appassionati l’opportunità di possedere pezzi unici della storia della moda reale, che riflettono lo stile e la personalità di una delle donne più iconiche del XX secolo. Come rivelato da Martin Nolan, fondatore e CEO di Julien’s Auctions, Lady Diana era nota per la sua generosità e sensibilità, tanto da regalare spesso i suoi cappotti ai senzatetto.
Come si legge su Elle : “Nel corso della sua vita, la Principessa del Galles ha saputo trasformare gli abiti in silenziosi amplificatori di messaggi: laddove le parole non sarebbero state efficaci – o non potevano essere pronunciate – erano i vestiti a parlare. Sono stati proprio i capi e gli accessori da lei indossati a catturare, nel tempo, una grande attenzione da parte della stampa e del pubblico, diventando soggetti di analisi meticolose. Oggi sappiamo che proprio quegli abiti, capaci di sfidare e, talvolta, rompere i rigidi codici dell’etichetta reale, erano ricchi di un significato più profondo.”
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