The Edge diventa irlandese: casa è dove suona il cuore

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Dopo oltre sei decenni vissuti nell’Isola di Smeraldo, David Howell Evans – meglio conosciuto come The Edge, iconico chitarrista degli U2 – è finalmente diventato cittadino irlandese.
A 63 anni, l’artista ha compiuto un passo tanto simbolico quanto personale, in una cerimonia tenutasi a Killarney, nella contea di Kerry, che ha coinvolto circa 7.500 nuovi cittadini provenienti da 143 paesi diversi.
“Sono un po’ in ritardo con le pratiche burocratiche”, ha ironizzato The Edge davanti ai giornalisti, “ma è il momento giusto. E non potrei essere più orgoglioso del mio Paese per tutto ciò che rappresenta e per tutto ciò che sta facendo”.
Parole che suonano come una dichiarazione d’amore verso una patria che lo ha accolto fin da bambino, quando si trasferì in Irlanda con la famiglia a solo un anno di età.
Nato in Inghilterra da genitori gallesi, Evans ha sempre considerato l’Irlanda la sua vera casa.
È qui che ha messo radici e fondato gli U2 nel 1976 insieme a tre compagni di scuola di Dublino: Bono, Larry Mullen Jr e Adam Clayton. Il gruppo ha inciso alcune delle canzoni più potenti della storia musicale irlandese, da Sunday Bloody Sunday a With or Without You, diventando il volto internazionale di un’Irlanda moderna e vibrante.
La cerimonia di naturalizzazione, secondo Evans, è stata “emozionante e significativa”, soprattutto in un contesto globale segnato da crescenti tensioni sull’immigrazione.
L’artista ha elogiato l’impegno dell’Irlanda sul fronte dei diritti umani e delle istituzioni multilaterali come l’ONU e la Corte penale internazionale, sottolineando come il Paese stia offrendo una leadership morale in un mondo sempre più diviso.
“L’Irlanda sarà sempre casa mia, e ne sono profondamente grato”, ha dichiarato.
Non mancano però le critiche. Alcuni detrattori degli U2 puntano il dito sugli accordi fiscali della band, che permettono di convogliare parte dei guadagni generati all’estero verso paradisi fiscali, sollevando dubbi sulla coerenza tra le parole di impegno civile e le scelte economiche del gruppo.
Il Ministro della Giustizia irlandese, Jim O’Callaghan, ha ricordato l’importanza di queste cerimonie, non solo come atti formali ma come momenti di appartenenza e responsabilità. “Diventare cittadini irlandesi comporta diritti ma anche doveri”, ha affermato, sottolineando che ogni nuovo cittadino diventa parte di una narrazione comune.
Nel frattempo, l’Irlanda si trova a fare i conti con un clima sociale più teso.
Le recenti proteste contro l’immigrazione, culminate con lo slogan “L’Irlanda è piena”, riflettono un sentimento crescente che contrasta con l’immagine di apertura rappresentata dalla cerimonia. Ma proprio la presenza di una figura come The Edge tra i nuovi cittadini può fungere da ponte tra tradizione e cambiamento, tra radici locali e visione globale.
Dopo anni di appartenenza implicita, il chitarrista degli U2 ha reso ufficiale quello che era sempre stato nel cuore: essere irlandese. Perché, come lui stesso ha detto, “non poteva arrivare in un momento migliore”.