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Igor Sollai, il 43enne reo confesso del femminicidio della moglie Francesca Deidda, di un anno più giovane, è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise di Cagliari con le accuse di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, confermate tutte le aggravanti tranne quelle dei futili motivi. La donna era scomparsa dal suo paese a una ventina di chilometri dal capoluogo sardo, il 10 maggio del 2024, per essere ritrovata fatta a pezzi, nelle campagne tra Sinnai e San Vito, il 18 luglio dello stesso anno. I resti del suo corpo giacevano in un borsone abbandonato.
La sentenza è arrivata dopo quasi tre ore e mezza di Camera di consiglio, confermando quasi in toto l’impianto accusatorio del pm Marco Cocco. Presenti in aula alla lettura della sentenza, il fratello, i genitori e le colleghe della vittima. Sollai è rimasto impassibile alla lettura della sentenza che lo ha condannato al carcere a vita e dopo un breve confronto con i suoi avvocati, è stato riaccompagnato, dagli agenti di polizia penitenziaria, nella sua cella del carcere di Uta.
Sollai è stato anche condannato al pagamento di una provvisionale, da subito esecutiva, di 100mila euro ad Andrea Sollai, fratello della vittima. La Corte ha anche disposto la riconsegna dell’abitazione della vittima agli aventi diritto e il pagamento delle spese processuali a carico di Sollai. Le parti civili avevano chiesto risarcimenti più cospicui per i familiari di Francesca: 500mila euro per il fratello e 300mila ciascuno per le due zie e uno zio, per un totale di 1milione e 400mila euro, ma la Corte ha stabilito che tali cifre verranno stabilite in sede civile.
Andrea Deidda: “Soddisfatto per la sentenza, ma mia sorella non c’è più”
Andrea Deidda, fratello della vittima, che ha seguito la lettura della sentenza dietro il banco dell’accusa, tra il suo avvocato, Gianfranco Piscitelli e il pm Marco Cocco, pur essendo soddisfatto per la condanna all’ergastolo di Sollai, ha sottolineato, accompagnato dal suo legale, quanto però la medesima non le possa restituire la sorella: “Sono soddisfatto, ma quello che è successo non cambierà. Mia sorella non c’è e non ci sarà. Sono soddisfatto della sentenza e del lavoro svolto dalla giustizia. Ho guardato Sollai, ma c’è poco da dire”. “Non c’è da essere contenti – ha detto l’avvocato Piscitelli commentando il verdetto – Non si può parlare di soddisfazione quando c’è una persona morta e un’altra condannata all’ergastolo”
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