Bad Bunny scuote l’America con NUEVAYol: orgoglio e protesta

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Nel giorno dell’Indipendenza americana, Bad Bunny ha scelto di lanciare un messaggio che va ben oltre la musica. Venerdì 4 luglio, il pluripremiato artista portoricano ha pubblicato il video di NUEVAYol, un’opera audiovisiva che fonde celebrazione culturale, denuncia politica e orgoglio diasporico.
Diretto dalla talentuosa fotografa e regista Renell Medrano, il video è un potente manifesto artistico che affronta senza mezzi termini la questione dell’immigrazione negli Stati Uniti, mettendo in discussione l’ipocrisia del sogno americano.
Ambientato in una New York profondamente latina, NUEVAYol è una lettera d’amore alla diaspora portoricana e caraibica che ha contribuito a costruire l’anima della città.
Tuttavia, al di là della vivace rappresentazione di vita, musica e comunità, il video colpisce per il suo tono politico. Una scena in particolare ha fatto discutere: una radio vintage degli anni ’70 trasmette la voce sintetica di Donald Trump, generata tramite intelligenza artificiale, che recita parole che non gli sono mai appartenute.
“Ho commesso un errore. Voglio chiedere scusa agli immigrati in America… Questo Paese non è nulla senza messicani, dominicani, portoricani, colombiani, venezuelani, cubani…”
L’uso dell’AI per far “parlare” Trump rappresenta un gesto provocatorio e simbolico: una realtà alternativa in cui il potere politico riconosce l’apporto fondamentale degli immigrati, invece di criminalizzarli.
Il tempismo non è casuale. Lo stesso giorno, il Congresso ha approvato il controverso “Big Beautiful Bill”, promosso dal presidente, che prevede l’espansione del potere dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement) con l’assunzione di 10.000 nuovi agenti e la creazione di 100.000 posti letto nei centri di detenzione.
Un disegno di legge che, secondo molti attivisti, alimenta la repressione e la disumanizzazione delle comunità migranti.
Bad Bunny non è nuovo a queste prese di posizione. Già a giugno, aveva denunciato in un video la presenza dell’ICE a Carolina, Porto Rico, mostrando agenti che fermavano e trattenevano persone per strada.
“Quei figli di puttana sono in queste auto, RAV4… invece di lasciare la gente in pace e lavorare”, diceva allora, con rabbia e frustrazione.
Nel video di NUEVAYol, la protesta si fa arte: la Statua della Libertà appare avvolta da un’enorme bandiera portoricana, trasformando il simbolo dell’accoglienza americana in una dichiarazione di appartenenza e resistenza.
Il video si chiude con un messaggio semplice ma potente: “Juntos somos más fuertes” – “Insieme siamo più forti”.
Con questo lavoro, Bad Bunny ribadisce il ruolo dell’artista come coscienza della società. In un’epoca segnata da discriminazioni e muri sempre più alti, la sua voce – ora musicale, ora politica – si alza in difesa di chi quella voce non ce l’ha.