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Ermal Meta incanta il pubblico del Bravo Baia di Tindari in una nuova, emozionante tappa del RADIO ITALIA LIVE ESTATE, andata in onda venerdì 4 luglio su Radio Italia solomusicaitaliana.
L’artista ha incontrato Marco Falivelli e Giuditta Arecco, condividendo emozioni, riflessioni profonde e progetti futuri.
La sua intervista Atupertu non è solo un racconto musicale, ma anche uno spaccato intimo di una vita in continua evoluzione, dove la musica, la scrittura e l’amore per la famiglia si intrecciano in maniera indissolubile.
Un anno di trasformazioni: benvenute Klodja e Lume
Dalla nascita della piccola Fortuna, che ha ispirato anche il titolo dell’ultimo disco Buona Fortuna, alla gioia dell’arrivo definitivo in famiglia delle due figlie adottive Klodja e Lume, l’ultimo anno di Ermal Meta è stato un vero e proprio viaggio emotivo.
“In un anno la mia vita è cambiata tanto, ma in meglio”, racconta il cantautore con dolcezza. Le due ragazze, maggiorenni, hanno lasciato l’Albania per raggiungere lui e la compagna Chiara in Italia, diventando ufficialmente parte della loro famiglia.
“C’è un bellissimo rapporto con Fortuna, sono state presenti sin dalla sua nascita. Siamo una famiglia in piena regola”, dice, lasciando trasparire l’orgoglio e l’affetto di un padre presente e coinvolto.
Tour, romanzi e nuova musica in arrivo
Nonostante i tanti impegni, Meta non ha mai smesso di salire sul palco. “Avrei voluto fare qualche data in meno per stare più tempo con mia figlia”, ammette, ma la passione per la musica è ancora bruciante.
Il tour estivo è partito proprio dalla sua terra d’origine, l’Albania, anche se le figlie non lo accompagneranno a causa delle difficoltà legate agli spostamenti e al caldo.
Parallelamente, Ermal sta portando in giro anche il suo secondo romanzo, Le camelie invernali, pubblicato a maggio. “È un libro più breve e più cupo rispetto al primo”, spiega, rivelando quanto sia stato complesso entrare in quella dimensione narrativa.
“Scrivere un libro è molto diverso dallo scrivere canzoni. Nella musica sintetizzi un’emozione, nella narrativa invece devi costruirla parola dopo parola. Ma in entrambi i casi, la musicalità resta fondamentale.”
Il nuovo album: “Da settembre mi chiudo in studio”
I fan – o meglio, i suoi “Lupi” – possono già esultare: Ermal ha ufficializzato che da settembre inizierà a lavorare al nuovo album. “Ho già tante canzoni, ma continuerò a scrivere. Non mi accontento facilmente”, afferma.
La pubblicazione? Ancora da definire, perché, come osserva lui stesso, “la discografia oggi non ti permette più di programmare con largo anticipo. Devi tastare il terreno.”
“Mediterraneo” e la coincidenza con il naufragio di Cutro
Tra le rivelazioni più toccanti dell’intervista, quella sulla genesi della canzone Mediterraneo. Scritta in una notte, tra le 21 e le 4:30 del mattino, è nata esattamente nelle stesse ore in cui avveniva il tragico naufragio di Cutro.
“Accesi la TV e vidi la notizia. Avevo appena finito il brano. È stato incredibile. La canzone è ballabile, ma ha un doppio significato: parla di due coppie, una da questa parte del mare, una dall’altra. Il Mediterraneo è danza, ma anche dolore.”
Dai concerti nei club agli Aerosmith
Ripercorrendo i suoi inizi, Ermal ha ricordato quando nel 2010 apriva i concerti degli Aerosmith con La Fame di Camilla e montava lui stesso gli strumenti sul palco. “Avrei voluto ottenere successo in poco tempo, come certi artisti oggi, ma allora non c’erano tante opportunità. Ora c’è Internet, ma mancano gli spazi reali. Noi facevamo 176 concerti in un anno. Adesso è quasi impossibile.”
E sui talent? “A 20 anni sarei impazzito dopo una settimana. Oggi si capiscono meglio i vantaggi, ma ogni epoca ha le sue difficoltà. Il problema è come un ragazzo oggi possa dire ‘Io esisto’.”
Un artista, un uomo, una voce sincera
Ermal Meta è un artista che ha fatto della sincerità la sua cifra stilistica. Lo dimostra la sua musica, ma anche il suo approccio alla vita e al pubblico.
In diretta con Radio Italia, ha saputo raccontarsi con profondità e autenticità, lasciando il segno, ancora una volta, non solo con la sua voce, ma anche con la sua anima.