L’INCHIESTA – Tragedia di Terracina: ecco nei dettagli cos’è successo

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Un evento tragico scuote Terracina, una delle mete turistiche estive più rinomate d’Italia, faro della mitica Riviera d’Ulisse, in provincia di Latina. Nella serata di lunedì 7 luglio è crollata una parte del tetto del ristorante “Essenza”, in via Cavour. Il bilancio è grave: dieci feriti e una vittima. A perdere la vita è stata Mara Severin, 31 anni, sommelier del locale. La notizia ha colpito profondamente l’intera comunità. In una città dove l’estate rappresenta l’epicentro del relax, della movida e del commercio, oggi prevalgono tristezza e sgomento.
Terracina è una città dinamica e ospitale, proiettata più verso il futuro e lo scambio che verso l’autoreferenzialità di certi contesti paesani. Lo sguardo dei suoi abitanti è rivolto al mare aperto, non resta rintanato dietro un campanile. E proprio nelle settimane in cui i terracinesi accolgono i turisti in villeggiatura, questo tragico episodio ha spezzato il ritmo della stagione e lasciato un segno profondo nella città.
I DETTAGLI SUL LOCALE – Il ristorante “Essenza” è tra i più rinomati di Terracina. A differenza della maggior parte dei locali della città – che propongono un’offerta più popolare, fatta di porzioni abbondanti e piatti tradizionali – “Essenza” punta su una cucina ricercata, attenta alla qualità del cibo e alla presentazione estetica dei piatti. Già il nome, Essenza, suggerisce una proposta gastronomica raffinata, con porzioni calibrate che rispecchiano uno stile contemporaneo.
Il locale è anche un’enoteca, con una selezione accurata di vini che accompagna l’esperienza culinaria. Il ristorante ha oltre 10.000 followers su Instagram e nel 2023 si è aggiudicato la prestigiosa “stella Michelin”. È un punto di riferimento per una clientela selezionata e amante dell’alta cucina. Prima della pandemia, lo spazio oggi occupato dal ristorante ospitava uno degli outlet più noti della città, che negli anni ’10 rappresentava, insieme a una pescheria situata proprio di fronte – famosa per il suo acquario, amatissimo dai bambini – uno dei due punti di riferimento di Via Cavour.
Entrambe le attività non esistono più, ma restano vive nella memoria collettiva: ancora oggi, molti dei costumi e degli accessori da mare che si vedono sulle spiagge di Terracina provengono proprio da quel negozio. Dopo la chiusura dell’outlet ha aperto i battenti il ristorante “Essenza”, con vista mozzafiato sulle tre principali attrazioni turistiche della città: il mare, il Tempio di Giove e il Pisco Montano. Dal locale, nelle giornate limpide, è visibile perfino il Vesuvio. Il ristorante si trova nei pressi della gelateria più famosa di Terracina, molto frequentata.
Via Cavour è il prolungamento di Via Roma, ovvero il corso principale della città, che sfocia su Piazza della Repubblica. Da lì, il breve tratto che conduce al mare cambia nome ed è intitolato a Camillo Benso Conte di Cavour. “Essenza” è situato a pochi metri da un altro ristorante dove, pochi giorni fa, una festa di battesimo ha avuto un epilogo amaro: un uomo ha ferito la suocera, che è tuttora ricoverata in ospedale. Terracina, dunque, aveva già fatto parlare di sé negli ultimi giorni per un episodio di cronaca nera.
LA CITTÀ IN LUTTO – C’è un aspetto beffardo, quasi crudele, che lascia un senso di sospensione: Terracina, in questi giorni, è addobbata a festa. Le luminarie colorano le strade del centro e risplendono anche in Via Cavour, perfino davanti al ristorante “Essenza”, dove si è consumata la tragedia che ha scosso la città. Le decorazioni luminose, montate da giorni, annunciano i festeggiamenti per la Madonna del Carmine, detta anche “Festa del Mare”, una delle celebrazioni più sentite dalla comunità terracinese.
La ricorrenza cadrà domenica 20 luglio e, come ogni anno, la città si prepara a viverla con grande partecipazione: si attende la tradizionale processione in mare con la statua della Madonna portata sulle barche dei pescatori, seguita dai fuochi d’artificio, dalla sagra del pesce e da una lunga notte di musica, bancarelle e socialità sul lungomare. Ma in queste ore, il contrasto tra le luci della festa e il dolore collettivo è stridente. La luminaria che troneggia proprio davanti al ristorante chiuso dal nastro bianco e rosso delle Forze dell’Ordine sembra fuori posto, come se appartenesse a un tempo sospeso, ancora non pronto a riprendere il ritmo dell’estate.
I cittadini, pur abituati alla vivacità dei mesi estivi, oggi camminano con passo rallentato: molti si fermano davanti al locale, in silenzio, guardando le luminarie piantate davanti all’ingresso. Un contrasto forte, quasi irreale, tra la luce della festa e il buio lasciato dalla tragedia.
I DETTAGLI – A cedere è stato il solaio, che è crollato solo parzialmente, interessando la zona della sala più vicina al marciapiede. Una parte del locale, infatti, è rimasta integra: le bottiglie di vino sono ancora al loro posto, ordinate sulle mensole, nonostante il cedimento avvenuto a pochi metri di distanza. Il ristorante aveva subìto lavori di manutenzione e ristrutturazione a gennaio 2025, sia negli interni che negli esterni: interventi che ora sono al centro delle indagini. Dai primi rilievi sembra che il crollo sia avvenuto a causa di una corrosione strutturale progressiva, e non per effetto di un evento traumatico.
A rafforzare questa ipotesi c’è un dettaglio rilevante: la sera precedente, su Terracina si era abbattuto un violento temporale, con forti tuoni e fulmini, e la struttura aveva retto senza problemi. L’area è attualmente sotto sequestro e considerata pericolante: esiste il rischio concreto che si verifichino ulteriori crolli. Nonostante ciò, non sono mancati episodi di mitomania e comportamenti irresponsabili. Intorno alle 17:15 di martedì 8 luglio, un uomo ha scavalcato il nastro di sicurezza ed è entrato all’interno della struttura, calpestando le macerie.
Il gesto ha compromesso parzialmente la scena, spostando alcuni detriti, e renderà più difficile per gli esperti ricostruire con precisione le traiettorie di caduta. Nella stessa mattinata, diverse persone si sono presentate sul posto per scattare selfie e foto, cercando di immortalarsi in quello che, a poche ore dalla tragedia, era già diventato un luogo simbolo della cronaca nazionale. Il crollo ha acceso un campanello d’allarme sulla tenuta degli edifici di Via Cavour: molti palazzi, osservati dall’esterno, mostrano evidenti crepe e segni di degrado.
DI SEGUITO LE FOTO DELLA SCENA DEL CRIMINE, IN ESCLUSIVA SU “IL TEMPIO NEWS”, SCATTATE DAL NOSTRO INVIATO A TERRACINA:







