Air India, mistero sui motori spenti prima dello schianto

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Air India: i piloti sotto esame dopo lo schianto del Dreamliner
L’inchiesta sull’incidente aereo del volo Air India del 12 giugno scorso, costato la vita a 260 persone, come riportato dal Wall Street Journal, ha imboccato una pista precisa: le azioni dell’equipaggio in cabina di pilotaggio.
Secondo fonti vicine alle prime valutazioni condotte dalle autorità statunitensi, al momento non risultano anomalie strutturali sul Boeing 787 Dreamliner né problemi ai motori prodotti da GE Aerospace.
I riflettori sono puntati su un fatto sorprendente: gli interruttori che regolano il flusso di carburante ai motori risultavano spenti poco dopo il decollo.
Questi interruttori, fondamentali per l’avviamento e la gestione dei propulsori in volo, dovrebbero rimanere attivi durante tutta la fase operativa. Resta da chiarire se il loro spegnimento sia stato accidentale, intenzionale o il risultato di un malfunzionamento.
Un elemento che rafforza questa ipotesi è l’attivazione della RAT (Ram Air Turbine), un generatore di emergenza che si attiva automaticamente in caso di perdita totale di potenza.
Pochi secondi dopo, il velivolo si è schiantato contro un edificio adibito a ostello per studenti di medicina.
Air India ha confermato che il comandante del volo, Sumeet Sabharwal, aveva all’attivo oltre 10.000 ore di volo su aerei wide-body, mentre il primo ufficiale, Clive Kunder, contava oltre 3.400 ore.
Le famiglie dei piloti, sotto shock, non hanno rilasciato dichiarazioni.
Il Boeing 787 coinvolto era stato consegnato alla compagnia nel 2014 e vantava un impeccabile record di sicurezza. Nonostante ciò, l’incidente rappresenta un duro colpo per Air India, la più antica compagnia del Paese, in un momento delicato di rilancio post-nazionalizzazione.
L’indagine è gestita dall’Aircraft Accident Investigation Bureau (AAIB) indiano, con il supporto tecnico della FAA, della Boeing e di GE.
Il National Transportation Safety Board (NTSB) statunitense ha temporaneamente minacciato di ritirare il proprio supporto a causa dei ritardi nel trasferimento e nell’analisi delle scatole nere, inizialmente destinate a un laboratorio diverso da quello recentemente inaugurato a Delhi.
Il rapporto preliminare dell’AAIB è atteso a breve, ma l’indagine potrebbe durare oltre un anno.
Nel frattempo, nessuna direttiva tecnica o bollettino di sicurezza è stato emesso da FAA, Boeing o GE, segno che finora non sono emersi difetti tecnici nel progetto dell’aereo.
Le autorità americane, però, spingono per maggiore trasparenza e condivisione delle informazioni, mentre crescono le pressioni per far luce sulle cause esatte del disastro.