Oasis show a Manchester: Pep Guardiola tra i Gallagher

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Manchester ha vissuto una serata storica tra musica e calcio grazie al concerto-evento degli Oasis a Heaton Park, dove oltre 70.000 fan hanno assistito a uno dei ritorni più attesi della scena musicale britannica.
Ma non sono stati solo i Gallagher a rubare la scena: tra i presenti, nel backstage, è comparso anche Pep Guardiola, l’allenatore del Manchester City, immortalato in una foto con i figli di Liam e Noel Gallagher in un momento diventato virale sui social.
L’apparizione di Guardiola, noto appassionato di musica, è stata accolta con entusiasmo — anche se non senza qualche fischio dai tifosi della metà rossa di Manchester presenti tra il pubblico.
Liam Gallagher, fedele supporter del Manchester City, non ha perso occasione per celebrare Pep dedicandogli la canzone D’You Know What I Mean?, definendolo “il capo” e “il più grande allenatore di tutti i tempi”.
Una dedica che ha fatto esplodere l’arena, ma ha anche diviso una folla altrimenti unita sotto il segno della nostalgia musicale.
Nel backstage, Guardiola ha posato con Lennon (25 anni) e Gene (24), figli di Liam, e con Anais (25), Donovan (17) e Sonny (14), figli di Noel.
La foto, condivisa da Gene Gallagher su Instagram con la didascalia: “Foto del secolo, ora tutti gli altri fottino”, ha rapidamente fatto il giro del web, simbolo perfetto di un momento generazionale che ha riunito famiglia, musica e sport.
L’atmosfera allo stadio era elettrica. Alle 20:20 i fratelli Gallagher sono saliti insieme sul palco, accolti da un’ovazione. Liam, con indosso il suo iconico parka nonostante i 30 gradi, ha alzato la mano del fratello Noel, dando il via al concerto con Hello, seguita da Acquiesce e Morning Glory.
Il set ha incluso tutti i brani iconici della band, culminando con i bis attesissimi: Don’t Look Back In Anger e Wonderwall.
Durante la serata, Noel ha dedicato Half The World Away a Craig Cash e alla compianta Caroline Aherne, storica attrice della BBC scomparsa nel 2016. Un momento toccante, accolto con silenzio e commozione.
Sul fronte della sicurezza, la polizia di Greater Manchester ha dichiarato che l’evento si è svolto senza incidenti gravi, anche se sei uomini sono stati arrestati per reati minori e cinque droni sono stati sequestrati per violazione dello spazio aereo.
L’intera città è entrata in clima Oasis: foto giganti dei Gallagher sugli autobus, annunci registrati da Liam per la rete Metrolink, e messaggi social della band che ricordavano al pubblico di idratarsi e “indossare un cappello (a secchiello)”.
Dopo Manchester, la band porterà il suo tour nei principali stadi del Regno Unito e Irlanda, con date a Londra (Wembley), Edimburgo (Murrayfield) e Dublino (Croke Park), confermando che la leggenda degli Oasis è più viva che mai.