Garlasco, la Procura contro gli opinionisti tv: “Solo ipotesi che confondono”

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La Procura di Pavia comincia a non poterne più delle continue congetture che opinionisti tv e trasmissioni televisive stanno facendo sul caso Garlasco. Il nuovo filone dell’inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, ha trasformato una inchiesta giudiziaria in un reality show, con discussioni e dissertazioni infinite sui media e sui social. Una gara a chi la spara più grossa per qualche like o qualche punto di share in più in totale mancanza di rispetto verso una ragazza uccisa a martellate.
In virtù di quanto sopra la Procura di Pavia in una nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone, ha preso posizione sul “continuo attribuire” agli inquirenti “valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d’animo” riconducibili solo a coloro che le esternano in tv e sui giornali e per nulla frutto del pensiero di coloro che stanno svolgendo le indagini.
Napoleone ha precisato che i titolari dell’indagine “aggiornano costantemente il procuratore sull’accuratezza delle verifiche condotte e si esprimeranno ufficialmente solo al termine delle attività, adottando le decisioni necessarie. Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all’Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali, genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti o opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture“
A corredo di quanto dichiarato, il procuratore ha aggiunto che “ogni riferimento alla Procura di Pavia compresi quelli recentemente diffusi, deve considerarsi infondato, se non supportato da comunicazioni ufficiali”
Il 23 luglio udienza per conferire incarico al dattiloscopista
Non è una congettura invece l’udienza fissata per il prossimo 23 luglio dalla gip Daniela Garlaschelli alla presenza di pm, legali e consulenti delle parti, che servirà per conferire al perito dattiloscopista, Domenico Marchegiani, l’incarico per individuare e eventualmente comparare nuove impronte (qualora venissero rinvenute) sui reperti della spazzatura del 2007 (confezioni di tè, cereali ecc) che contengono tracce papillari repertate all’epoca. Nel 2007 vennero rilevati solo i DNA di Stasi, unico condannato in via definitiva, e di Chiara Poggi.
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