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Achille Lauro non smette mai di sorprendere. E non solo sul palco. Recentemente, in un’intervista a Radio Italia, l’artista ha raccontato se stesso in modo profondo e autentico, toccando temi che vanno oltre la musica: dal valore delle generazioni, all’amore per l’Italia, fino alla passione per il tennis.
Un ritratto sincero, che restituisce l’immagine di un artista maturo e consapevole, capace di abbracciare culture, epoche e sensibilità diverse.
“Sono stracontento“, esordisce con entusiasmo Lauro, parlando del suo rapporto con il pubblico.
E sottolinea un aspetto spesso trascurato nel mondo del pop: la trasversalità della musica. “Credo che la musica appartenga a tutti. Non faccio distinzioni di età. Anzi, sono felice quando arrivo anche a persone adulte: vuol dire che la musica contiene qualcosa di profondo”.
Una riflessione che mostra quanto il suo linguaggio artistico non voglia essere limitato da confini generazionali, ma aspiri ad essere universale, inclusivo.
Lauro cita con rispetto e ammirazione i grandi del cantautorato italiano: da Baglioni a Venditti, da Califano a Battisti, fino ad arrivare a Tiziano Ferro.
Un ponte ideale tra passato e presente, dove la memoria musicale collettiva si intreccia con il presente. “Esiste un repertorio di canzoni che conosciamo tutti, con cui siamo cresciuti”, spiega, riconoscendo il valore identitario di certe melodie nella storia personale di ciascuno.
Non poteva mancare un omaggio all’Italia, che Lauro descrive con orgoglio come “un paese stupendo”.
Dalla sua Verona natale, a Milano che lo ha adottato artisticamente, fino all’amore dichiarato per Napoli e Bari, l’artista si definisce profondamente legato a più città, ognuna per motivi diversi. “Siamo fortunati ad abitare qui”, afferma.
Un senso di appartenenza che traspare anche dalla sua musica, spesso intrisa di richiami culturali e stilistici al Bel Paese.
Lauro si è esibito prima della partita di spicco tra Jannik Sinner e Tommy Paul, durante gli Internazionali d’Italia.
Un momento speciale per Lauro: “È stato un grande privilegio. È una semifinale importante, in un anno incredibile per il tennis italiano”.
L’artista si lascia affascinare dalla disciplina e dalla preparazione degli atleti: “Si vede che sono grandi campioni. Era forse una delle prime partite che vedevo dal vivo a questo livello, ed è stato incredibile”.
In poche battute, Lauro riesce a mescolare musica, sport, emozioni e orgoglio nazionale. Un artista eclettico che, con la sua visione, dimostra quanto la cultura – in tutte le sue forme – sia capace di unire e ispirare.