Adam e gli altri: la Lombardia accoglie i bambini di Gaza

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Dopo giorni di attesa e speranza, dopodomani arriveranno a Milano alcuni bambini provenienti da Gaza, tra cui Adam, accompagnati dai loro familiari, per ricevere cure mediche in ospedali della Lombardia.
Adam è l’unico dei dieci figli della dottoressa Alaa al-Najaar, sopravvissuto al bombardamento della loro casa.
Adam sarà curato all’Ospedale Niguarda di Milano.
Altri piccoli pazienti saranno ricoverati in strutture sanitarie di eccellenza della regione, tra cui il Policlinico di Milano, l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, gli Spedali Civili di Brescia, il San Gerardo di Monza e l’Istituto Nazionale dei Tumori.
Queste strutture si sono subito messe a disposizione per garantire la migliore assistenza possibile, condividendo un piano di presa in carico dedicato.
Il sistema sanitario lombardo ha coordinato ogni fase dell’arrivo e della presa in carico dei bambini, garantendo loro il miglior trattamento medico possibile.

L’iniziativa è parte di un piano umanitario che vede coinvolti il Ministero degli Esteri, la Protezione Civile e la Regione Lombardia, in collaborazione con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Confermiamo così, come già indicato al Governo, tutta la nostra disponibilità a curare questi bambini con grande senso di responsabilità”, ha dichiarato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, che sarà presente all’arrivo dei piccoli pazienti.
Il trasferimento è stato possibile grazie al servizio Medevac (Medical Evacuation), con un volo sanitario che ha garantito un viaggio sicuro e protetto.
Ad attendere i bambini a Linate ci saranno equipe mediche e traduttori, pronti ad accompagnarli nei vari ospedali in base alla gravità delle condizioni.
I piccoli pazienti, molti dei quali feriti da esplosioni o colpiti da patologie croniche aggravate dalla guerra, riceveranno cure specialistiche e assistenza psicologica.
Oltre ad Adam, c’è una bambina di sei mesi diretta al Niguarda, un bambino di quattro mesi al Papa Giovanni XXIII, e altri casi delicati destinati a ospedali specializzati.
Questa missione umanitaria rappresenta un gesto concreto di solidarietà internazionale. In un tempo segnato dalla violenza e dalla disperazione, la Lombardia si conferma terra di accoglienza e di speranza, dove anche le ferite più profonde trovano una possibilità di guarigione.