Angela Celentano, la “pista turca” non è esaurita, nuove indagini

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Nuove indagini sulla scomparsa di Angela Celentano, la cosiddetta “pista turca” non si è ancora esaurita, la gip del tribunale di Napoli, Federica Colucci, ha infatti disposto approfondimenti sulla scomparsa della allora bambina di soli 3 anni, avvenuta il 10 agosto 1996 sul Monte Faito nei pressi di Vico Equense, mentre era in gita con la sua famiglia.
Non avendo portato risultati attendibili, la pista turca era stata archiviata nel 2011 dal pm Giuseppe Cimmarotta, le indagini tecniche e scientifiche avevano escluso la compatibilità tra Angela Celentano e i tratti di una ragazza ritratta in una foto. Delle nuove indagini è stata avvisata la famiglia della ormai trentaduenne scomparsa.
A richiedere l’analisi genetica sono stati gli avvocati della famiglia Celentano, Luigi Ferrandino ed Enrica Visconti, da sempre convinti che quella turca sia una pista da non abbandonare. La giudice, con la richiesta di nuove indagini, ha chiesto che vengano ultimate le disposizioni indicate in sede di rogatoria internazionale con l’ordinanza del 2022 relativamente all’escussione di alcuni testimoni, agli utilizzatori di alcune utenze telefoniche e al riscontro del racconto fornito dalla blogger Vincenza Trentinella, la donna che ha dato il via alle indagini in Turchia.
La donna all’epoca riferì di aver ricevuto la confidenza di un sacerdote che aveva raccontato di essere venuto a conoscenza da una sua fedele, che Angela Celentano si trovava in Turchia. La decisione del Gip Federica Colucci di non accogliere la richiesta di archiviazione del pm e di disporre nuove indagini rappresenta una vittoria per la famiglia Celentano, che da quasi 29 anni non ha mai smesso di lottare per la verità.
La scomparsa di Angela Celentano
La scomparsa di Angela Celentano, nata l’11 giugno 1993, è avvenuta il 10 agosto 1996 sul Monte Faito a Castellammare di Stabia, a una quarantina di chilometri da Napoli, quando la bambina, che all’epoca aveva tre anni, scomparve durante la gita annuale, che organizzava la Comunità evangelica di Vico Equense. I genitori Maria Staiano e Catello Celentano avevano deciso di portare le loro bambine Rossana, Angela e Naomi in gita. Poco dopo le 13 il padre di Angela Celentano si accorse che la figlia non era nelle vicinanze a giocare.
Renato, un bambino di 11 anni, raccontò di essere sceso poco prima con Angela lungo il sentiero che conduceva al parcheggio per mettere il suo pallone nell’automobile. Aveva chiesto ad Angela di non seguirlo, ma lei non aveva voluto ascoltarlo. A metà discesa, il sentiero si incrociava con un altro trasversale: lì Renato aveva insistito affinché Angela tornasse dalla mamma, poi aveva proseguito da solo. Dopo aver lasciato il pallone nell’automobile, era tornato verso la comunità senza incontrare nessuno.
Tutti i presenti, parenti, amici e volontari, iniziarono a cercare Angela in tutte le direzioni. La zona era molto frequentata, c’erano molti escursionisti, ma nessuno sembrava averla vista. Nei giorni successivi, mentre i genitori non lasciavano mai il luogo della scomparsa, intervennero anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, l’Esercito, unità cinofile ed elicotteri, sotto la direzione della Prefettura di Napoli. Alla fine, gli inquirenti giunsero alla conclusione che Angela non si trovava più in quella zona.
Nel corso degli anni tanti avvistamenti poi rivelatisi non aderenti alla realtà e l’ipotesi della faida familiare con un ventilato sequestro da parte dello zio, poi scagionato dalle accuse. Prima della pista turca, una pista venezuelana e una messicana anche queste ultime senza esiti positivi. La famiglia in quasi 30 anni non ha mai perso le speranze di poter riabbracciare Angela.
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