A Madrid Lorenzo Musetti si ferma in semifinale, l’accesso del carrarese all’atto conclusivo del torneo è stato ostruito da un tenace Jack Draper che ha regolato l’azzurro in due set con il punteggio 6-3, 7-6. Il giocatore italiano è stato artefice di una buona prova, ma il britannico si è reso protagonista di una prima fazione di gioco impressionante. Musetti è venuto fuori alla distanza e in una combattutissima seconda partita ha più volte dato l’impressione di portare in parità le vittorie dei set e andare al terzo.

Nonostante un po’ di stanchezza che gli ha fatto perdere lucidità, Draper è stato più attento al tie-break. La sorte è stata avversa all’italiano quando sul 2-2 un passante violentissimo è uscito di pochissimo. Per Musetti un altro torneo straordinario dopo quello di Montecarlo, il carrarese si avvia verso gli Internazionali di Roma con la certezza di essere tra i primi 10 del mondo e la consapevolezza di poter competere alla pari con tutti.
Finale Draper – Ruud
Il britannico sempre vittorioso contro Musetti, domenica cercherà di vincere il torneo di Madrid dopo aver trionfato a Indian Wells. Draper in finale incontrerà il norvegese Casper Ruud che in semifinale ha sconfitto l’argentino Francisco Cerundolo in due set. A fine incontro il britannico è sembrato abbastanza determinato : “Vincere questa semifinalemè stato importantissimo per me. Lorenzo gioca molto bene sulla terra e in generale su tutte le superfici. Siamo cresciuti insieme e la cosa più importante è che ci stiamo confrontando su questi grandi palcoscenici. Ruud è un giocatore molto difficile da battere. E io cercherò di tirare fuori il mio miglior tennis”.

Le parole di Musetti dopo la semifinale
Dopo la semifinale Lorenzo Musetti è consapevole di aver acquisito fiducia nei suoi mezzi:
Penso che probabilmente sto giocando lo stesso tennis, ma con più fiducia, e ho più chiaro cosa devo fare. Ho sicuramente un’altra mentalità in campo. Penso che qualche anno fa questa partita poteva finire magari 6-3, con lo stesso punteggio del primo set, ma poi 6-3, 6-2, come mollassi e non provassi come ho provato oggi, fino all’ultimo punto, ad alzare il livello. La cosa impressionante di lui è che è un giocatore completo. Direi che è impressionante anche quando difende. E naturalmente un mancino può servire molto bene, e specialmente per un rovescio a una mano, non è facile. Oggi ho provato molto a cercare di andare sul suo rovescio perché il suo dritto è molto pesante e lui colpisce molti vincenti con quello, sicuramente stava funzionando. Ma ho sentito che la partita alla fine è stata molto, molto, molto combattuta. Certo, all’inizio è stato impressionante, ma poi credo di essermi avvicinato al suo livello.
La settimana di Montecarlo è stata molto altalenante come partite, come livello, anche come atteggiamento. In questa settimana credo di aver espresso il mio miglior tennis. Molto meglio rispetto a Montecarlo, che è stato un po’ una montagna russa di emozioni. Sicuramente il fatto di essere arrivato in finale lì, di aver battuto certi giocatori mi ha fatto arrivare qua con una consapevolezza del mio livello, di quello che posso esprimere, e specialmente ho più chiaro quello che devo fare in campo, riesco ad essere molto più lucido, a prendere delle scelte con più freddezza, con più convinzione. E questo mi ha fatto fare un bel salto di qualità, anche se credo che per battere veramente i top ci vorrà qualcosina in più. Ma credo che con questa mentalità e questo atteggiamento ci potrò arrivare.
Devo dire che probabilmente Jack al momento è, se non il miglior giocatore al mondo, uno dei migliori. Quindi sono davvero felice di condividere il campo e di vedere quanto sono lontano o quanto sono vicino“
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