Ballando con le Stelle, Raimondo Todaro attacca la giuria: “Vanno a simpatia, se la prendono con Pasquale perché non sopportano Barbara”
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Ballando con le Stelle è un lunghissimo viaggio che inizia appena terminata l’estate e finisce sotto l’albero di Natale, è un po’ un ritorno a scuola dopo le vacanze estive, all’entusiasmo iniziale subentra la stanchezza, la rabbia e anche l’insofferenza quando le cose non cominciano a girare per il verso giusto. A quasi due mesi dalla finalissima, il clima all’interno del dancing show di Rai1 è diventato a volte pesante, il tiro a bersaglio della giuria su Marcella Bella e le critiche a prescindere sul comportamento di Barbara D’Urso, bravissima in pista e poco incline a raccontarsi, hanno preso il sopravvento su tutto il resto.
E il ballo? A parte qualche concorrente che non va d’accordo con i passi di danza, il livello qualitativo del cast è molto alto, ciò che alcuni dimenticano è che ormai lo show di Milly Carlucci è diventato un mini reality, per cui non serve molto essere fenomeni in pista se poi davanti al bancone dei giudici si fa scena muta e non si crea spettacolo. Lo hanno imparato maestri e concorrenti, ma non i telespettatori che ancora si aspettano che chi partecipa venga giudicato solo sulla propria performance.

Il dissing D’Urso- Lucarelli e le rivelazioni di Raimondo Todaro
In tutto ciò si inserisce il dissing tra Barbara D’Urso e Selvaggia Lucarelli avvenuto nella puntata del 25 ottobre, un botta e risposta che ha fatto capolino sui social e nei programmi televisivi nel corso della settimana. In particolare la giuria ha accusato Pasquale La Rocca, fino allo scorso anno ritenuto un fenomeno, di aver spinto sull’acceleratore e aver compromesso l’esibizione della sua partner che talvolta non è riuscita a stargli dietro. Accuse che sono sembrate strumentali e di cui si è discusso nella puntata di La Volta Buona andata in onda il 28 ottobre.
Alessandra Tripoli, una delle maestre più navigate dello show, ha difeso La Rocca asserendo che non era la coreografia ad essere sbagliata, anzi che è normale alzare l’asticella con il passare delle puntate: “Non era sbagliata la coreografia, alzare l’asticella è una delle prerogative e concordo con Pasquale. Anzi, puntare il dito su un maestro non penso sia carino” E’ a questo punto che è subentrato Raimondo Todaro, ballerino e maestro a Ballando con le Stelle per tante edizioni, gran conoscitore dello show di Rai1 avendolo vinto cinque volte.
Todaro parlando della giuria ha scoperchiato la pentola sulle presunte imparzialità dei giudici. Facendo riferimento a una dichiarazione di Guillermo Mariotto, che ha affermato che Giovanni Pernice prima era antipatico e adesso è simpatico, Todaro ha detto: “La Rocca è un maestro che è sempre stato elogiato e adesso improvvisamente non lo è più. L’ha detto prima Mariotto non volendo: l’anno scorso lui odiava Pernice, siccome Pernice è con la Fialdini che a loro piace, Pernice quest’anno è diventato bravo. La Rocca che era il numero uno quest’anno è diventato uno scarso perché lui ha la d’Urso”.
E quando Caterina Balivo gli ha chiesto se secondo lui è vero che ci sono figli e figliastri il ballerino ha risposto: “Ma certo che è vero. È sempre stato così. Vanno puramente a simpatia”. Ma non finisce qui, Todaro ha anche affermato che ora il meccanismo è completamente cambiato da quando lui faceva il maestro nel programma: “Come votano? Vanno puramente a simpatia. Io ho vinto cinque volte perché non c’era ancora 50% giuria e 50% pubblico, era solo pubblico”
Fino a qualche tempo fa infatti, il voto della giuria con le palette era puramente indicativo e non incideva in maniera sostanziale, da qualche edizione invece, proprio perché il ballo non riveste più la centralità di un tempo, il voto dei giurati è divenuto determinante, c’è da sottolineare anche la remissività della conduttrice, dalla quale ci si aspetterebbe una presa di posizione davanti a offese e umiliazioni, vedere Milly Carlucci ridere mentre Canino dava a Marcella Bella della “milf desiderosa di ballerini sudamericani” non è stato edificante.

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