Beyoncé incanta Londra e ringrazia McCartney per “Blackbird”

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Con sei serate sold-out al Tottenham Hotspur Stadium di Londra, Beyoncé ha concluso il capitolo britannico del suo tour “Cowboy Carter” in grande stile, tra ovazioni, momenti carichi di emozione e un toccante omaggio a uno dei più iconici brani dei Beatles: Blackbird.
La popstar texana ha ringraziato pubblicamente Sir Paul McCartney tramite un post su Instagram dopo l’ultima data del 16 giugno, sottolineando la gratitudine per aver potuto reinterpretare quella che ha definito “una delle migliori canzoni mai scritte”.
“Ogni volta che la canto mi sento così onorata”, ha scritto Beyoncé, accompagnando il messaggio con immagini che la ritraggono in un outfit simbolico: una maglietta bianca con due uccelli neri stampati, un chiaro omaggio al brano, e un elegante abito creato da Stella McCartney, figlia di Paul. “È un momento che chiude il cerchio”, ha aggiunto, riferendosi alla connessione tra musica, moda e memoria storica.
Blackbird ha avuto un posto fisso nella scaletta di tutte e sei le esibizioni londinesi, posizionandosi come secondo brano della serata.
La cover di Beyoncé è rimasta fedele alla versione originale, con la base musicale registrata da McCartney nel 1968 ancora intatta.
Tuttavia, l’artista ha saputo trasformarla in un momento profondamente personale e attuale, rinominandola Blackbiird – con due “i” – in coerenza con la visione tematica del suo album Cowboy Carter: Act II, che fonde radici country e black identity.
Il brano originale fu scritto da McCartney in pieno fermento del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti.
In un post dello scorso anno, Macca aveva già lodato la nuova interpretazione, affermando che la versione di Beyoncé “rafforza il messaggio sui diritti civili” che lo aveva ispirato inizialmente.
“Ha fatto una versione magnifica. Consiglio a tutti di ascoltarla: la adorerete”, aveva dichiarato. La coppia di leggende ha anche condiviso una chiamata FaceTime, in cui Beyoncé ha ringraziato McCartney per averle permesso di reinterpretare il brano. “Il piacere era tutto mio”, ha risposto lui.
Il tour “Cowboy Carter” ha confermato ancora una volta l’unicità di Beyoncé non solo come cantante, ma come performer totale.
La critica ha celebrato il suo primo show londinese definendola “praticamente impeccabile” e sottolineando la sua capacità di cantare anche “su un toro meccanico impetuoso senza perdere una nota”.
Alla fine, nessuno lascia il concerto di Beyoncé come ci è arrivato: la musica, la voce, l’impegno sociale e la forza scenica fanno di ogni suo spettacolo un’esperienza trasformativa.
E in Blackbird, tra passato e presente, arte e attivismo, Beyoncé ha dato nuova vita a una canzone immortale, cantando per chi, ancora oggi, ha bisogno di essere ascoltato.