Black Sabbath: l’ultima notte dei signori del metal

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Il 5 luglio 2025 è una data destinata a rimanere impressa nella storia dell’heavy metal. Al Villa Park di Birmingham, città natale della leggendaria band, i Black Sabbath hanno tenuto il loro ultimo concerto, chiudendo un capitolo epico della musica mondiale.
L’evento, intitolato Back To The Beginning, ha rappresentato un vero e proprio ritorno alle origini, con i membri fondatori Ozzy Osbourne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward riuniti per la prima volta dal 2005.
Un’atmosfera elettrica e carica di emozioni ha invaso lo stadio fin dalle prime ore del pomeriggio, quando decine di migliaia di fan hanno preso posto per assistere a un evento irripetibile.
La serata si è aperta con un’epica performance solista di Ozzy Osbourne, il “Principe delle Tenebre”, che non si esibiva in un concerto completo dal 2018 a causa di gravi problemi di salute, tra cui il morbo di Parkinson.
Ozzy è salito sul palco in maniera spettacolare, emergendo da sotto il palco su un gigantesco trono alato, accolto da un boato della folla.
Il suo mini-set ha incluso brani iconici come I Don’t Know, Mr. Crowley, Mama, I’m Coming Home e, immancabile, Crazy Train, da anni l’inno non ufficiale dell’Aston Villa, la squadra di calcio di Birmingham.
Poco dopo le 22:00, tra sirene antiaeree e luci stroboscopiche rosse, i Sabbath hanno fatto il loro ingresso.
Le note di War Pigs hanno subito riportato il pubblico agli albori dell’heavy metal. Con una formazione storica e un set essenziale di quattro brani – tra cui Iron Man, N.I.B. e Paranoid – la band ha scelto di celebrare le proprie radici, eseguendo canzoni tratte esclusivamente dai primi due album.
“È l’ultima canzone in assoluto”, ha annunciato Ozzy prima di Paranoid. “Il vostro supporto ci ha permesso di vivere una vita meravigliosa. Grazie di cuore.”
Il concerto non è stato solo una celebrazione dei Sabbath, ma anche un omaggio collettivo all’intera storia dell’hard rock.
Sotto la direzione musicale di Tom Morello (Rage Against The Machine), il palco ha visto alternarsi performance da parte di un supergruppo composto da membri dei Rolling Stones, Aerosmith, Red Hot Chili Peppers, Blink-182 e Rage Against The Machine.
Insieme, hanno reinterpretato brani immortali come Train Kept A Rollin’, Walk This Way e Whole Lotta Love, fondendo decenni di rock in momenti di pura magia sonora.
Anche i Guns ‘n’ Roses e i Metallica sono saliti sul palco per onorare i Sabbath.
Una menzione speciale va a Yungblud, che ha guidato un’emozionante versione di Changes, dedicata al defunto calciatore Diogo Jota, creando un momento di commozione condivisa da tutto lo stadio.
La presenza di Ozzy, visibilmente provato ma determinato, ha aggiunto un livello ulteriore di intensità emotiva alla serata.
“Sto facendo quello che posso, dove mi sento a mio agio”, aveva dichiarato in un’intervista al Guardian. Nonostante le difficoltà motorie causate dal Parkinson – al punto da costringerlo a esibirsi seduto – la sua voce è rimasta potente, vibrante, immortale.
Anche Sharon Osbourne, moglie e manager del frontman, ha preso la parola: “Ozzy non ha avuto questa possibilità prima, ma ora sì. Vuole ringraziare tutti voi, dal profondo del cuore.”
A chiusura della giornata, il Villa Park ha tremato sotto le note finali dei Sabbath, mentre il cielo si illuminava di fuochi d’artificio. Non solo un concerto, ma un evento epocale, un addio che ha unito generazioni di fan sotto il segno del metal più puro.
Con Back To The Beginning, i Black Sabbath hanno riscritto la fine. Non con malinconia, ma con la potenza, la rabbia e l’eleganza oscura che li ha sempre contraddistinti.