Boccia diffida Sangiuliano: “Usa il mio nome per vendere il suo libro”

La vicenda Boccia Sangiuliano è tornata a riempire le colonne dei giornali dopo l’inchiesta di Report dell’8 dicembre scorso. Ranucci ha confezionato un servizio che, nonostante la renitenza dei responsabili, è riuscita a rimettere tutte le pedine al loro posto e a scoperchiare una pentola che la compagine governativa a stento è riuscita a tenere chiusa. Dentro ci sono gelosie, ripicche, ordini di Palazzo, intercettazioni, mogli di e sorelle di , un minestrone di responsabilità per coprire una entrata a gamba tesa sulla nomina a consigliera della Boccia.
Quelle scuse che non sono mai arrivate
Sangiuliano ha avuto circa quattro mesi per scusarsi o quantomeno scagionare la sua ex assistente, colei da cui non ha esitato a prendere le distanze durante una diretta del Tg1, recitando la parte del marito fedifrago improvvisamente diventato “vittima” di una donna che non ha esitato a far passare per “rovina famiglie, arrivista, opportunista” e quanto di più becero si possa far trapelare pur di salvare la faccia.
E così come da perfetta usanza italiana, l’uomo è stato santificato e la donna è stata condannata. La Boccia non è rimasta ad assistere in silenzio alla sua ingiusta lapidazione, ha rivendicato la sua verità, si è presa i sorrisi beffardi dei maschi alfa e l’endorsement di tutti coloro, e sono tanti, che hanno da subito capito che l’imprenditrice campana non era carnefice, ma vittima di un sistema.
Ed anche adesso che i tasselli sono stati messi tutti al loro posto, dove le scuse dovrebbero prendere il posto della supponenza, gli italiani sono costretti a leggere che per la seconda carica dello Stato, le dimissioni di Sangiuliano sono state non dovute e che una chiara intromissione della moglie di un ministro in una nomina di una consigliera deve essere considerata una vicenda di gossip.
Il pubblico diserta gli eventi per la presentazione del libro di Sangiuliano
In tutto ciò, l’ex ministro Sangiuliano fa il giro degli eventi per sponsorizzare il suo libro sulla rivincita di Trump. Chissà se l’ex ministro mentre lo ha scritto ha pensato anche un pò alla sua rivincita. Sangiuliano appare come un uomo solo, parcheggiato in Rai dal partito affinché faccia meno danni possibili e costretto a guardare militanti annoiati e sbadiglianti durante le presentazioni della sua opera.
Gli applausi ad Atreju durante l’intervento dell’ex ministro, sedie vuote e militanti annoiati
Un montaggio di parte ha mostrato un standing ovation durante il suo intervento ad Atreju, la manifestazione annuale del popolo di Giorgia Meloni, una sorta di congresso del partito di maggioranza di governo, uno di quei raduni in cui il vicino di sedia ti chiede il nome di colui che sta parlando e che ha applaudito per inerzia, solo perché sa che in quella manifestazione il pensiero è monocolore e monotematico.
E mentre la stampa amica vuol far credere che il ministro sia amato, la maggior parte della stampa ha commentato con un trafiletto il suo intervento ad Atreju . Al di fuori della sua confort zone Sangiuliano è considerato “il ministro che aveva l’amante” o “il ministro delle gaffe”, senz’altro più ricordato per i meme sul web che per qualcosa di politicamente interessante.
La vicenda sentimentale per creare interesse e la diffida della Boccia
Qualcuno dovrà averglielo fatto notare e per sponsorizzare il suo libro Sangiuliano sta provando a tirar fuori la vicenda sentimentale che gli è costata il posto. In un evento in Sardegna nel quale l’ex ministro sarà ospite, parleranno del caso Boccia per attirare pubblico e farne parlare la stampa nazionale. Per questo motivo Maria Rosaria Boccia ha diffidato Sangiuliano.
Tra l’altro, perché per parlare di una vicenda che la riguarda non invitano la Boccia e sentono sempre e solo una versione del racconto? Viene da pensare che il governo attraverso il partito, che ha sedi in tutta Italia, vieta la presenza dell’imprenditrice. Un ordine di scuderia per cui la ex assistente di Sangiuliano è stata bandita come persona non gradita, ovviamente “non gradita” in presenza perché “in assenza” se ne parla spesso e volentieri.
Racconto e realtà distorti da un racconto a senso unico
Per tutti questi motivi Maria Rosaria Boccia, tramite i suoi legali, ha intimato a Sangiuliano e l’Associazione organizzatrice dell’evento, di “astenersi dal favorire spazi affinchè possa essere raccontata una verità distorta e lesiva della sua onorabilità e reputazione, circostanza già verificatasi in altre occasioni”.
Cosa accadrà adesso? Sangiuliano sarà ancora una volta costretto a contare le sedie vuote agli eventi organizzati dai Comuni amministrati da sindaci di FdI e alle feste di partito? Continuerà a credere agli applausi di circostanza come quello ad Atreju e a sorridere soddisfatto come un bambino davanti ai regali di Natale? Sangiuliano è ostaggio del suo partito, costretto a sorridere e a stringere mani accondiscendenti, quando invece chiedendo scusa e riconoscendo le sue responsabilità sicuramente ne guadagnerebbe in immagine.
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