Bologna, scritte sessiste sui portici di San Luca. Alice Guerra: “Il nome mio e di altre donne riempiti di insulti, con i numeri di telefono”

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Bologna- Immaginate di prendere il giornale e per caso imbattervi in un articolo che vi fa gelare il sangue perché intuite che probabilmente si sta parlando anche di voi. E’ quello che è accaduto ad Alice Guerra, bolognese, laureata in scienze motorie e personal trainer, allertata da un articolo su Il Resto del Carlino circa alcune scritte offensive e diffamatorie apparse sui portici di San Luca ai danni di diverse donne. Alice ha avuto la sensazione che anche il suo nome potesse essere incluso tra quelli delle potenziali vittime, di un atto così becero e vandalico.
Il sospetto e la triste conferma
La donna con le gambe che tremavano e il cuore a mille si è seduta davanti al pc e navigando su internet si è imbattuta in un post dell’avvocata Camilla Guidotti che ha documentato tutto quello che era successo. Ha visto decine di nomi di donne accompagnati da frasi sessiste e dati sensibili quali numeri di telefono e indirizzi social scritti a lettere cubitali sui muri del Portico. Nomi e dati erano stati oscurati nel post di denuncia dell’avvocata, ma guardandoli Alice è stata colpita particolarmente da una scritta che avrebbe potuto essere riferita a lei.
Si trattava di un insulto riferito al suo lavoro, da maggio Alice ha ideato un gruppo whatsapp che si chiama “San Looka”, lo ha proposto sui social per promuovere uno stile di vita sano praticando movimento e facendo camminate, offrendo alle persone anche la possibilità di socializzare. Dopo aver letto l’offesa ha deciso di andare sul posto con un’amica per rendersi conto di persona se i suoi sospetti fossero fondati. Una volta arrivata ha purtroppo avuto la conferma dei suoi sospetti: “Rispetto agli altri imbrattamenti il mio è ‘leggero’ ma è sempre violenza. Ho letto frasi omofobe, sessiste e violente e la violenza non va mai banalizzata– ha dichiarato Alice a Il Resto del Carlino, per poi aggiungere di essersi appuntata i nomi delle donne che ha letto – le contatterò una per una le voglio avvisare”
Gli insulti social ricevuti e le accuse di essersi voluta fare pubblicità
In tutto ciò Alice ha ricevuto tanti insulti sui social, anche da donne, sempre in barba alla tanto sollecitata solidarietà femminile, non basta che decine di donne si siano ritrovate vilipese in pubblica piazza con tanto di numeri di telefono e dati sensibili, non bastano le minacce e le innumerevoli becere offese (Putt**a, Succhia Ucc***i…), per avere la vicinanza di altre donne, niente di tutto questo, ci sarà sempre chi da dietro uno schermo vomiterà il suo veleno.
Alice è determinata e in diverse storie Instagram ha detto che sarà sempre in prima linea per continuare la sua battaglia: “In questi giorni, tra tanti commenti meravigliosi che sto ricevendo, mi sono sentita dire anche cose poco piacevoli, tipo che sto “sfruttando” quello che mi è successo per farmi pubblicità. Non mi importa nulla di quello che pensa la gente. Esponendomi immaginavo già che ci sarebbero stati già questi commenti. Io vado avanti per la mia strada. Fortunatamente vicino a me ci sono tantissimi di voi che mi supportano, che mi vogliono bene e che aumentano la mia forza. […] Quando leggo certi commenti inutili e cattivi penso: loro avrebbero avuto i cogl**ni che ho avuto io? Rifletto e vado avanti. E’ difficile? Terribile? Sì, non ve lo auguro. Ma ho scelto di parlare e continuo a farlo. So che la mia forza sta proprio qui: non fermarmi, non farmi fermare”
Le frasi ingiuriose fotografate e rimosse. Il Sindaco Lepore: “Scritte figlie di una cultura maschilista e dell’ignoranza”
Intanto quasi tutte le scritte ingiuriose sono state cancellate nelle ultime ore da operai incaricati dalla Curia, proprietaria del Portico, non prima che le medesime siano state fotografate per mantenere le prove. Il Sindaco di Bologna Matteo Lepore in un video su Instagram ha condannato il gesto sia come sindaco che come uomo: “Non è solo il Portico da pulire ma le nostre coscienze, queste scritte sono figlie di una cultura maschilista e di ignoranza pura, davanti a questi gesti dobbiamo prendere duramente posizione”
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