Caserta dice no a Gergiev, maestro vicino a Putin

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Un’ondata di proteste e indignazione internazionale ha portato all’annullamento del concerto che il celebre direttore d’orchestra russo Valery Gergiev avrebbe dovuto dirigere il 27 luglio alla Reggia di Caserta, nell’ambito del festival “Un’Estate da Re”.
Il musicista, noto per il suo stretto legame con Vladimir Putin e per le sue posizioni apertamente filogovernative, era atteso in Italia per quella che sarebbe stata la sua prima esibizione pubblica in Europa dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, nel febbraio 2022.
La decisione di cancellare l’evento, annunciata ufficialmente dalla Direzione della Reggia di Caserta, è arrivata dopo un’ondata di critiche, raccolte anche in una lettera firmata da oltre 16.000 persone, tra cui premi Nobel, eurodeputati, politici italiani e attivisti.
Tra i firmatari anche Yulia Navalnaya, vedova dell’oppositore russo Alexei Navalny, morto nel 2024 in un carcere siberiano.
In un editoriale pubblicato su La Repubblica, Navalnaya aveva definito la partecipazione di Gergiev “un regalo al dittatore”, sottolineando come il maestro non sia solo un sostenitore di Putin, ma anche un promotore della sua propaganda.
Il caso ha acceso un acceso dibattito politico. Da un lato Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania e promotore della rassegna, ha inizialmente sostenuto la presenza di Gergiev, suscitando critiche trasversali.
Dall’altro, il ministro della Cultura Alessandro Giuli ha messo in guardia contro il rischio di trasformare l’evento in un atto politico mascherato da esibizione culturale: “L’arte è libera, ma la propaganda è un’altra cosa”.
Numerosi rappresentanti politici, tra cui la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno e il segretario di +Europa Riccardo Magi, hanno accolto con favore l’annullamento.
“Non si tratta di censura – ha scritto Magi – ma di impedire che la musica diventi veicolo della più feroce propaganda autoritaria del nostro tempo”.
Anche Sandro Gozi, eurodeputato di Renew Europe, ha commentato con durezza: “Gergiev è un amico personale di un criminale di guerra. De Luca ha confuso la programmazione culturale con il palinsesto di Russia Today”.
Gergiev, contattato dall’agenzia russa Tass, ha espresso sorpresa per la cancellazione: “Non ho questa informazione”, ha dichiarato.
La sua carriera in Europa ha subito numerosi contraccolpi dal 2022: è stato escluso da teatri e festival di rilievo, incluso il Teatro alla Scala di Milano, dove si era esibito per l’ultima volta proprio il 23 febbraio 2022, poche ore prima dell’invasione dell’Ucraina.
Figura di primo piano nel panorama culturale russo, Gergiev è stato protagonista di diversi momenti controversi, tra cui un concerto a Palmira nel 2016 dopo l’intervento russo in Siria.
Il caso Caserta mostra come anche la musica, in tempi di guerra e propaganda, non possa essere considerata mai completamente neutrale.