Caso Seymandi: 4 indagati per offese sul web all’imprenditrice

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Il caso Segre-Seymandi ha alimentato i social e le pagine di gossip nell’agosto del 2023. A rendere di dominio pubblico quanto fosse accaduto, un video divenuto immediatamente virale, nel quale Massimo Segre, noto commercialista e banchiere torinese, aveva annunciato a sorpresa la rottura del fidanzamento con l’imprenditrice Cristina Seymandi, dopo essere venuto a conoscenza dei presunti tradimenti di lei.
Dopo aver rimandato per ben due volte le nozze a causa del Covid, la coppia aveva organizzato una festa esclusiva per annunciare le nozze imminenti, ma durante il discorso che tutti pensavano racchiudesse la data delle nozze era arrivato il colpo di scena: il commercialista aveva lasciato davanti a tutti la futura sposa con l’accusa di averlo tradito, facendo ben intendere anche chi fosse l’amante della fidanzata. Un discorso di quasi cinque minuti ripreso da uno degli astanti e pubblicato sul web.
Individuati quattro responsabili
A fronte della divulgazione del video e della scelta del commercialista di rendere pubblico il tradimento della fidanzata, quest’ultima era stata vittima di una shit storm mediatica non indifferente, condita da offese e insulti sessisti che l’imprenditrice non aveva esitato a denunciare. A distanza di due anni la Procura di Torino ha individuato quattro uomini, residenti in Campania e in Veneto, che si sarebbero resi responsabili ai tempi, delle offese nei confronti dell’imprenditrice. I quattro sono stati formalmente indagati per diffamazione aggravata.
In principio era stata chiesta l’archiviazione dell’inchiesta, per il pm Roberto Furlan era difficile risalire agli autori dei post offensivi, molti dei quali provenienti da account creati con nomi di fantasia. Cristina Seymandi ha però presentato opposizione all’archiviazione e la gip Lucia Minutella ha accolto il ricorso ordinando alla Procura di proseguire nelle ricerche fino all’individuazione di quattro presunti responsabili, tre presi in carico dalla Procura di Vicenza e uno da quella di Napoli.
La battaglia di Cristina Seymandi in memoria delle vittime di cyberbullismo
Cristina Seymandi nei due anni trascorsi dalla vicenda che la ha travolta, si è sempre battuta contro il cyberbullismo, citando spesso Carolina Picchio, scomparsa nel 2013 a causa dell’odio web, memoria richiamata anche nel suo libro “Antifragile si diventa”, presentato al Circolo della Stampa di Torino. In quella occasione occasione, alla presenza di volontari e rappresentanti di associazioni, Ivano Zoppi, segretario generale della Fondazione Carolina, ha ricordato quanto le parole facciano più male delle botte e che “chi scrive in rete deve ricordarsi che ogni azione ha un effetto sulla vita reale”.
I ricavi del libro a sostegno del telefono rosa
Una vicenda giudiziaria quindi che racchiude al suo interno una battaglia più ampia, contro la violenza di genere che quotidianamente ha spazio sui social attraverso insulti verso la dignità femminile, giudizi e svilimento della persona. Un fenomeno che come ha ricordato l’avvocata Antonella Faieta del Telefono Rosa, associazione a cui saranno destinati parte dei ricavi del libro “colpisce donne di ogni età e condizione sociale. Cristina Seymandi ha avuto la forza di trasformare l’odio ricevuto in un’occasione di rinascita”.
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