Chi l’ha visto?, la TV che ha conquistato il New York Times

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“Chi l’ha visto?”, il celebre programma di Rai 3 dedicato alle persone scomparse, non è nuovo a risolvere casi intricati. Ma stavolta, il suo ruolo in un’indagine dai contorni tragici è stato riconosciuto anche oltre i confini italiani.
Il New York Times, una delle testate più autorevoli al mondo, ha elogiato il programma in un lungo articolo, sottolineandone l’impatto decisivo nel far luce su un caso che aveva lasciato disorientate anche le forze dell’ordine italiane.
Tutto è cominciato con il ritrovamento, nel parco romano di Villa Doria Pamphili, dei corpi di una donna e di una bambina, nudi e senza documenti.
La polizia brancolava nel buio, e il caso aveva già conquistato le prime pagine con titoli scioccanti. In assenza di piste concrete, gli investigatori hanno fatto qualcosa di raro: si sono rivolti a Chi l’ha visto?, confidando nella sua rete capillare di telespettatori.
È stato un punto di svolta. In pochi giorni, grazie alle segnalazioni raccolte, il programma è riuscito a identificare le vittime: Anastasia Trofimova, 29 anni, giovane madre russa, e sua figlia Andromeda, di appena pochi mesi.
Ma non solo: attraverso testimonianze, immagini raccolte sul territorio e un lavoro giornalistico sul campo, il team ha contribuito anche a rintracciare il sospettato, Francis Charles Kaufmann, un americano che si faceva chiamare Rexal Ford, arrestato in Grecia e poi estradato in Italia.
Il New York Times, colpito dall’efficacia del programma, ha dedicato al caso un articolo di grande rilievo, descrivendo Chi l’ha visto? come una forza unica nel panorama mediatico europeo.
Il quotidiano ha evidenziato come il programma sia riuscito là dove le istituzioni avevano fallito: nell’identificare vittime e sospettato grazie alla collaborazione attiva dei cittadini e all’ostinazione della sua redazione.
In Italia non esiste un equivalente dell’FBI, e il sistema investigativo è spesso suddiviso tra più enti. In questo contesto, Chi l’ha visto? si è ritagliato uno spazio insostituibile: una redazione giornalistica che, grazie alla fiducia del pubblico, opera quasi come un’infrastruttura parallela di ricerca, testimonianza e verità.
“Se i procuratori si avvalgono dell’FBI — ha detto la conduttrice Federica Sciarelli — noi ci avvaliamo di voi, i telespettatori”.
Il programma, attivo dal 1989, vanta oltre 1,65 milioni di spettatori a settimana e ha aiutato a risolvere migliaia di casi.
Il suo successo non è solo numerico, ma sociale: raccoglie segnalazioni, ascolta, ricostruisce storie, insiste dove altri mollano. Nel caso di Villa Pamphili, ha anche documentato le numerose segnalazioni ignorate dalla polizia, gettando ombre sull’efficacia dell’intervento pubblico e innescando un dibattito nazionale.
Il riconoscimento del New York Times non è solo un tributo al programma, ma un segnale potente del valore che può avere un giornalismo partecipato, umano e determinato.
Anche se Chi l’ha visto? è attualmente in pausa estiva, tornerà regolarmente in onda a settembre.
Ma la redazione non si ferma mai: continua a raccogliere segnalazioni, rispondere ai messaggi dei cittadini e seguire i casi aperti. Perché la ricerca della verità, anche d’estate, non va mai in vacanza.