Chiara Bianchi, Il canto della fortuna: l’epopea dei Rizzoli

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Con Il canto della fortuna, Chiara Bianchi firma un esordio letterario potente e coinvolgente, che ha già conquistato lettori e critica.
Pubblicato da Salani nel 2024, il romanzo apre la Saga dei Rizzoli, una dualogia che racconta l’ascesa di una delle famiglie più emblematiche dell’Italia moderna, attraverso le vicende di Angelo Rizzoli e dei suoi discendenti.
Ambientato tra la fine dell’Ottocento e il Novecento, il romanzo si muove tra le strade di una Milano in piena trasformazione, per poi estendersi fino all’isola d’Ischia, al mondo del cinema e della grande editoria.

Protagonista è Angelo, un ragazzo orfano accolto nel collegio dei Martinitt, dove apprende l’arte tipografica.
Con grande tenacia e spirito imprenditoriale, trasforma la sua misera condizione in un trampolino verso un destino inaspettato, costruendo un impero economico e culturale.
Ma Il canto della fortuna non è solo una storia di successo. È anche e soprattutto un romanzo sull’identità, sull’ambizione e sulle ombre che ogni eredità porta con sé.
Angelo, figura centrale e carismatica, è descritto con profondità psicologica: un uomo spinto dal bisogno di riscatto, ma anche tormentato dal rapporto difficile con il figlio Andrea, che fatica a raccogliere il testimone dell’impresa familiare.

Chiara Bianchi dimostra una padronanza narrativa sorprendente per un’opera prima.
Il suo stile è ricco, accurato, ma mai pesante. La ricostruzione storica è frutto di una meticolosa ricerca, ma si fonde con naturalezza all’interno della narrazione, dando vita a un affresco che cattura il lettore sin dalle prime pagine.
La dimensione musicale — suggerita dal titolo e dalle metafore ricorrenti — dona un ritmo unico al romanzo, rendendo la lettura avvincente e armoniosa.
Non è un caso che Il canto della fortuna stia facendo parlare di sé anche all’estero: la storia della famiglia Rizzoli, pur profondamente italiana, tocca corde universali, raccontando sogni, cadute, rinascite e conflitti generazionali.

Il romanzo è ambientato in un periodo di profondi cambiamenti sociali ed economici. L’Italia, dopo l’unità nazionale, si affaccia alla modernità con un’economia in rapida evoluzione, l’industrializzazione del Nord e l’emergere di una nuova borghesia imprenditoriale.
Milano diventa simbolo di innovazione e fermento culturale, sede delle prime grandi case editrici, teatri, riviste letterarie. È in questo contesto che si inserisce la figura di Angelo Rizzoli, realmente esistito, la cui parabola personale riflette il sogno di riscatto di un’intera generazione.
Il romanzo illumina anche la nascita dell’industria cinematografica e l’importanza dell’editoria come strumento di emancipazione e diffusione della cultura popolare.

Con questo romanzo, Chiara Bianchi si inserisce con forza nel panorama della narrativa contemporanea italiana, regalando un’opera che è insieme romanzo storico, saga familiare e racconto di formazione.
In attesa del secondo volume, i lettori non possono che lasciarsi trasportare dal primo canto — quello della fortuna, del coraggio e della memoria.
Curiosità sull’autrice: Chiara Bianchi
Chiara Bianchi è nata a Taranto ma vive a Berlino, dove lavora come editor freelance. Laureata in Lettere con una specializzazione in Musicologia, ha collaborato con blog e riviste culturali, approfondendo temi legati alla narrativa storica e alla divulgazione musicale.
Il suo amore per la storia e per la narrazione si fonde in modo originale in Il canto della fortuna, che rappresenta per lei il coronamento di un lungo lavoro di ricerca e scrittura durato diversi anni.
Bianchi ha dichiarato di essersi ispirata alle storie tramandate oralmente nella sua famiglia e ai documenti d’archivio recuperati in Italia e in Germania.