Concertone 1° Maggio 2025: musica, diritti e polemiche

#image_title
Roma – Piazza San Giovanni in Laterano è tornata ad accogliere il Concertone del Primo Maggio, dopo la parentesi al Circo Massimo, con una maratona musicale densa di significato, spettacolo e le immancabili polemiche.
L’edizione 2025, promossa come sempre da CGIL, CISL e UIL e diretta artisticamente da Massimo Bonelli, ha visto alla conduzione il trio Ermal Meta, Noemi e BigMama, riconfermati dall’anno scorso, affiancati dalle incursioni del professore e divulgatore Vincenzo Schettini.
La manifestazione, nata nel 1990, si conferma non solo un evento musicale di rilievo, ma anche un momento di riflessione collettiva sui temi del lavoro, dei diritti e della libertà.
Il pubblico ha risposto con entusiasmo: decine di migliaia di persone si sono riversate nella storica piazza romana per seguire oltre 50 artisti che si sono alternati sul palco, da Leo Gassmann, che ha aperto con una sentita interpretazione di Bella Ciao, fino alla chiusura affidata all’energia elettronica di Gabry Ponte.
Le parole di Papa Francesco: “Siamo esseri umani, non pezzi di ricambio”
Tra i momenti più toccanti, il messaggio di Papa Francesco ha trovato spazio sul palco di piazza San Giovanni. Introdotto dai conduttori Ermal Meta, Noemi e BigMama, il videomessaggio del Pontefice ha ricordato il valore e la dignità del lavoro umano.
“Siamo esseri umani e non macchinari, persone uniche e non pezzi di ricambio”, ha detto il Papa, ricevendo un lungo e commosso applauso dal pubblico presente.
Le sue parole hanno riportato l’attenzione sul tema centrale dell’evento – la sicurezza sul lavoro – e sulla necessità di difendere il diritto a condizioni lavorative giuste e rispettose della persona. Un messaggio semplice ma potente, che ha unito fede, etica e impegno civile.
Musica e memoria: Gassmann e le parole su libertà e resistenza
Leo Gassmann ha inaugurato il Concertone alle 15.15 con una performance simbolica e potente. Bella Ciao, inno della Resistenza, è risuonata come monito e dichiarazione d’intenti. “È più significativa che mai”, ha detto Gassmann, “perché le libertà sono sempre più minacciate”.
Il giovane artista ha sottolineato l’importanza della memoria storica e del sacrificio di chi ha lottato per la democrazia, ricevendo un lungo applauso dal pubblico.
Musica, voci e stili diversi per un’unica grande piazza
Il palco ha visto avvicendarsi volti noti e nuove proposte: da Achille Lauro con i brani tratti dal suo ultimo album Comuni mortali, alla voce inconfondibile di Giorgia che ha emozionato con un medley dei suoi successi.
Elodie ha acceso la piazza con una performance energica e un messaggio forte: “I diritti sono di tutti o sono privilegi”.
Non sono mancati momenti di pura festa con i The Kolors, Gaia, Rocco Hunt, Arisa, Gazzelle, Alfa e Mondo Marcio, capaci di far ballare la piazza e toccare temi importanti nei loro testi.
Tra i più coinvolgenti, il set dei Benvegnù con Brunori Sas ed Ermal Meta in omaggio al compianto Paolo Benvegnù, a cui è stato dedicato un commosso applauso.
Parole, scuola e valori con Vincenzo Schettini
Tra le esibizioni, le parole del professor Vincenzo Schettini, volto noto sui social e in TV per la sua opera divulgativa, hanno portato un tocco educativo e riflessivo. “L’educazione ci salverà dalle differenze”, ha detto, invitando a comunicare con le nuove generazioni e a costruire una società inclusiva.
BigMama e il coraggio di esporsi
BigMama, oltre al ruolo di conduttrice, ha portato anche il suo messaggio contro l’odio social: “Perché vi parte questo sadismo?”, ha chiesto al pubblico, ricevendo solidarietà e applausi.
L’artista ha condiviso il palco anche con Noemi in una performance che ha incluso I Kissed a Girl e si è conclusa con un bacio a stampo tra le due, gesto celebrativo della libertà d’espressione.
La polemica dei Patagarri e il caso “Free Palestine”
Non è mancata la controversia. Durante la loro esibizione, i Patagarri hanno intonato lo slogan “Palestina libera” sulle note di Hava Nagila, canto tradizionale ebraico.
L’iniziativa ha provocato l’immediata e dura reazione della Comunità ebraica di Roma, che ha parlato di “appropriazione culturale e insulto inaccettabile”. Il presidente Victor Fadlun ha espresso amarezza per l’accaduto, richiamando anche l’orrore dell’attacco al Nova Music Festival in Israele.
L’episodio ha diviso l’opinione pubblica e riportato al centro del dibattito il delicato equilibrio tra espressione artistica e rispetto culturale, soprattutto in una manifestazione che, per sua natura, cerca di unire più che dividere.
1M NEXT e spazio ai giovani
Il Concertone ha anche incoronato Dinìche come vincitrice del contest 1M NEXT, ricevendo in premio 10.000 euro per organizzare il proprio tour.
A completare l’omaggio al talento emergente, l’esibizione di Giglio – vincitrice 2024 – e della giovanissima Mimì, artista classe 2007, vincitrice dell’ultima edizione di X Factor, che ha conquistato il pubblico con Brooklyn.
Un finale danzante per una giornata intensa
Dopo oltre otto ore di musica e parole, la chiusura è stata affidata a Gabry Ponte, che ha trasformato piazza San Giovanni in una discoteca all’aperto, proponendo alcuni dei suoi successi più noti, come Blue (Da Ba Dee) e Thunder.
Un epilogo festoso e coinvolgente per un evento che, ancora una volta, ha saputo intrecciare spettacolo e impegno.
Un Concertone tra memoria e futuro
L’edizione 2025 del Concertone del Primo Maggio si è distinta per la varietà delle proposte musicali, la capacità di dare voce alle giovani generazioni e, al tempo stesso, di tenere alta l’attenzione su temi cruciali come lavoro, diritti, cultura e libertà.
Una maratona che ha confermato, pur tra luci e ombre, il valore civile e culturale di questa storica manifestazione.