Corinaldo, termina in Spagna la fuga di Andrea Cavallari

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È terminata a Lloret de Mar, nota località turistica della Costa Brava spagnola, la fuga di Andrea Cavallari, 23 anni, uno dei componenti della cosiddetta “banda dello spray” responsabile della strage nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), avvenuta nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018.
In quell’occasione, morirono sei persone – cinque minorenni e una madre di 39 anni – schiacciate dalla calca durante un fuggi-fuggi generale innescato da spray urticante spruzzato per compiere furti tra la folla.
Cavallari, condannato a 11 anni di reclusione, era evaso lo scorso 3 luglio approfittando di un permesso premio ottenuto per discutere la tesi di laurea.
Da allora, era riuscito a far perdere le proprie tracce, iniziando una fuga ben organizzata che lo ha portato in Spagna, dove si è rifugiato con documenti falsi e un’identità fittizia.
A incastrarlo è stata una carta di pagamento elettronico intestata al falso nome, utilizzata in diverse località spagnole e tracciata dagli inquirenti italiani, in collaborazione con la polizia iberica.
L’arresto è avvenuto nella mattinata di oggi, intorno alle 10, mentre Cavallari stava effettuando il check-out in un hotel di Lloret de Mar, dove alloggiava da alcuni giorni.
Vestito con una maglietta sportiva bianca macchiata di nero e occhiali da sole, il giovane non era armato e non ha opposto resistenza. In tasca aveva circa 800 euro in banconote false, la cui provenienza è ora oggetto di ulteriori indagini.
A riferire i dettagli dell’operazione sono stati il procuratore generale di Ancona Roberto Rossi e i vertici dell’Arma, durante una conferenza stampa al comando provinciale dei carabinieri.
Rossi ha parlato di “una fuga pianificata” da parte di “un soggetto tutt’altro che sprovveduto”, sottolineando che Cavallari non ha mostrato segni di ravvedimento nonostante i sei anni già scontati in carcere.
“Una fuga come questa – ha detto – dimostra che non ha colto l’opportunità che il sistema gli ha concesso”.
Determinante per il successo dell’operazione è stata la sinergia tra le forze dell’ordine italiane – in particolare i carabinieri di Ancona e Bologna – e le autorità spagnole, coordinate attraverso l’ufficiale di collegamento giudiziario tra i due Paesi.
L’ex latitante sarà domani davanti al giudice dell’Audiencia Nacional per la convalida del fermo e l’avvio delle procedure di estradizione, che potrebbero richiedere dai 10 ai 30 giorni.
Nel frattempo, proseguono le indagini sulle complicità che avrebbero favorito l’evasione e sostenuto la latitanza. Come ha ribadito il procuratore Rossi: “Non ci siamo dimenticati delle vittime di Corinaldo. Ora Cavallari tornerà dove deve stare: in un carcere italiano”.