Disneyland compie 70 anni: le 5 giostre incantano ancora

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Nel luglio del 1955, Walt Disney tagliava il nastro inaugurale del primo parco a tema al mondo, Disneyland, nella soleggiata Anaheim, California.
Oggi, settant’anni dopo, quel parco è più affollato e popolare che mai, con code interminabili, nuove generazioni di fan e una capacità straordinaria di reinventarsi senza perdere la sua anima.
Per celebrare l’anniversario, ecco cinque attrazioni storiche di Disneyland che, ancora oggi, continuano a emozionare visitatori di tutte le età e a ispirare il mondo dell’arte e della narrazione immersiva.
1. It’s a Small World (1964): il potere dell’innocenza
Creata per l’Esposizione Universale del 1964, It’s a Small World è ben lontana dalle giostre adrenaliniche moderne. Ma la sua potenza sta proprio nella semplicità: un viaggio in barca tra scenografie coloratissime che rappresentano culture da tutto il mondo, accompagnato da una canzoncina orecchiabile diventata leggendaria.
L’estetica di Mary Blair – celebre illustratrice Disney – e l’ingegno di Rolly Crump nella torre esterna, conferiscono all’attrazione un valore artistico e nostalgico inestimabile.
Bethanee Bemis, curatrice allo Smithsonian, sottolinea come i temi di cooperazione globale e gioia infantile siano ancora oggi attuali. Disneyland ha aggiornato l’attrazione con tocchi di autenticità culturale, bilanciando la necessità di rispetto e inclusività con la conservazione di un pezzo di storia.
2. Pirati dei Caraibi (1967): l’arte dell’immersione
Ultima giostra supervisionata direttamente da Walt Disney, Pirates of the Caribbean è una vera sinfonia sensoriale.
Il viaggio inizia nel silenzioso bayou e si trasforma presto in un tumultuoso scontro tra galeoni e pirati. Ogni dettaglio, dalla temperatura dell’aria alla direzione della luce, è stato studiato per raccontare una storia.
L’esperto di esperienze immersive Noah Nelson loda l’abilità con cui l’attrazione manipola l’ambiente fisico: “Umida e calda nel bayou, fredda e sinistra nel mare profondo… È puro storytelling attraverso lo spazio”.
Con l’aggiunta di elementi della saga cinematografica come Jack Sparrow, l’attrazione è riuscita a rimanere rilevante senza perdere la sua anima originale.
3. La Casa Stregata (1969): il fascino della vecchia scuola
Oscura, ironica e ricca di effetti analogici, Haunted Mansion è una delle giostre più amate dai puristi dell’esperienza teatrale.
La sua tecnologia spettrale si basa su trucchi scenici ottocenteschi – come l’effetto Pepper’s Ghost – ma il risultato è ancora sorprendente. Kathryn Yu, game designer, sottolinea quanto sia emozionante vedere effetti pratici in un’epoca dominata dal digitale.
Il vero segreto del suo fascino sta nella narrazione implicita: ogni fantasma ha una storia, ogni stanza un’atmosfera. Il modo in cui lo spettatore viene fatto oscillare all’indietro nei “doom buggy”, come se cadesse in una tomba, è un colpo da maestro.
Non a caso, la compagnia teatrale immersiva Punchdrunk ha preso la Haunted Mansion come punto di riferimento per la creazione della propria opera Viola’s Room.
4. Radiator Springs Racers (2012): la nostalgia della Route 66
Ispirata al film Cars, questa attrazione si è rivelata molto più di un semplice giro per bambini. Con un costo di 200 milioni di dollari, Radiator Springs Racers è una riproduzione artistica e ingegneristica del Sud-Ovest americano.
Le guglie rosse, la vegetazione del deserto e l’illuminazione al neon ricreano un’America romantica e perduta.
Bethanee Bemis paragona la sua esperienza a una visita nei veri parchi dell’Arizona e dello Utah: “È come se avessi già visto tutto, ma attraverso il filtro della memoria collettiva”.
Vince Kadlubek di Meow Wolf elogia la giostra per il suo equilibrio tra contemplazione e adrenalina: una lenta crociera nel deserto che culmina in una corsa mozzafiato.
5. Star Wars: Rise of the Resistance (2019): il futuro dell’intrattenimento
Considerata da molti la punta di diamante dell’innovazione Disney, Rise of the Resistance è più di un’attrazione: è un’avventura lunga 20 minuti con attori, effetti speciali e tecnologie all’avanguardia.
I visitatori entrano nel mondo di Star Wars come protagonisti: reclute della Resistenza catturate dal Primo Ordine, che devono evadere e fuggire in un crescendo narrativo.
Jeff Stark, esperto di spazi narrativi, afferma che l’attrazione “reinventa ciò che ci si aspetta da un giro in un parco”.
Veicoli senza binari, interazione diretta con attori e scenari dinamici rendono l’esperienza tanto cinematografica quanto fisica. Il dettaglio delle scintille della spada laser che colpiscono le pareti intorno a te è solo uno dei tanti momenti che fanno dimenticare di essere in un parco giochi.
Un’eredità viva e vibrante
Disneyland, a 70 anni, non è un museo. È un organismo vivo, che evolve senza dimenticare le sue radici. Le sue giostre più iconiche non sopravvivono solo per nostalgia: sono esempi di eccellenza artistica, ingegneristica e narrativa.
Che si tratti di una barchetta su un fiume o di una fuga galattica, Disneyland continua a ricordarci che, a volte, il sogno più grande è quello che puoi vivere davvero.