Domenica in rimane “Maracentrica” i 3 colleghi ridotti a comparse, critiche per il megaspot di Meloni sul pranzo della domenica
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Che Domenica in sarebbe rimasta Maracentrica lo avevamo anticipato già da quando si era parlato di ‘edizione corale’. Dopo la prima puntata della nuova stagione, l’ottava edizione consecutiva per la conduttrice veneziana, la diciassettesima in carriera, la percezione è che Mara Venier non solo non abbia voglia di cedere il suo scettro, ma neanche un minuto della sua trasmissione. La “coralità” tanto annunciata si è trasformata come previsto in un imbarazzante quanto confusionario minestrone dal quale Mammucari, Miccio e Cerno escono sminuiti.
Il fatto è che la trasmissione anche dal punto di vista autorale è completamente incentrata sulla padrona di casa, gli spazi concessi ai colleghi davvero esili, soprattutto questi ultimi non possono gestire quanto di poco loro concesso in piena autonomia, Mara è sempre presente, a volte ingombrante come nel caso dello spazio di Mammucari. Il conduttore romano con il telefono in mano potrebbe essere devastante invece è stato continuamente interrotto dalla conduttrice, non solo, il pubblico che ha telefonato da casa spesse volte lo ha scavalcato rivolgendosi direttamente a Mara Venier.
Il gioco confusionario e incomprensibile
Il gioco, che ricalca come idea quella del Cruciverbone di Gianni Boncompagni, ma che di fatto di enigmistico non ha nulla, è apparso confusionario, non si è capito cosa si vinca, ma soprattutto ha dato l’idea di una cosa buttata lì. Non sappiamo quanto possa resistere, soprattutto si accettano scommesse su quanto tempo ci metterà Mammucari a scendere dalla barca. Il conduttore è un battitore libero poco avvezzo ad avere accanto qualcuno che lo tiri per la giacca o gli pesti i piedi, non capiamo tra l’altro cosa lo abbia portato ad accettare uno spazio del genere dato che un programma (Lo Spaesato), Mammucari in Rai ce lo ha già.
Vederlo scimmiottare un gioco domenicale di quasi 40 anni fa, stride non poco con le dichiarazioni che accompagnarono la sua uscita da Mediaset. Mammucari in diverse occasioni disse di aver lasciato l’emittente di Cologno e cospicui guadagni, dopo aver sentito Piersilvio annunciare trionfalmente il ritorno de La Ruota della Fortuna, parliamo di tre anni fa e il gioco condotto da Scotti non era quello campione di ascolti di adesso, ma vederlo accettare un remake tra l’altro mal congegnato, fa lo stesso effetto di un boomerang tra i denti.

Miccio da conduttore ridotto ad essere intervistato
Ancor più imbarazzante lo spazio riservato a Enzo Miccio, il wedding planner più famoso d’Italia si è ritrovato da essere il conduttore a rispondere a due domande di Mara Venier su Giorgio Armani poi linea al ricordo su Baudo, anche in questo caso si sarebbe potuto far meglio, poco spazio agli ospiti, con Al Bano che ha praticamente sbugiardato il compianto conduttore su come lo avesse scoperto.
Tante volte Pippo in presenza di Al Bano ha raccontato di averlo scoperto mentre serviva ai tavoli in un ristorante milanese, “Il dollaro”, chiamato così perché si pagava in base alla quotazione giornaliera della moneta statunitense. Il cantautore pugliese non avendo mai voluto smentire Baudo in vita lo ha fatto ora che non può rispondere più: “Mi piaceva il racconto e lo ho sempre lasciato dire ma mi ha scoperto a Settevoci, la mia vita la ricordo bene” In mezzo a tutto ciò, Tommaso Cerno, anch’egli stretto da Mara Venier, in quello che avrebbe dovuto essere il suo spazio.
L’inchino filogovernativo a Giorgia Meloni
In tutto ciò un cappello introduttivo non annunciato di oltre un’ora sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’UNESCO. Vari collegamenti in varie città italiane, grandi tavolate e volti noti della TV. A Roma al Tempio di Venere davanti al Colosseo, Sabrina Ferilli e Paolo Bonolis hanno dato voce a un’ampia tavolata in cui sedevano il Ministro della Cultura, Giuli, il Sindaco di Roma, Gualtieri, il Sottosegretario alla Cultura, Mazzi, consigliere Rai e Giorgia Meloni.
Un inchino vero e proprio alla compagine governativa e a Giorgia Meloni alla vigilia del voto regionale. Presenza televisiva che ha suscitato ampie polemiche soprattutto in virtù del fatto che la stessa premier quando era all’opposizione nel 2020, aveva urlato contro la presenza dell’allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte a Domenica in, chiedendo l’intervento della commissione di Vigilanza Rai. “Siamo in Corea del Nord” aveva urlato all’epoca sui social, in nome del famoso detto incendiari all’opposizione, pompieri quando si governa.
Insomma un avvio della cinquantesima edizione del contenitore di Rai1, confusionario e tra le polemiche, dopo la prima puntata ci sentiamo di appoggiare pienamente la scelta di Gabriele Corsi, il Medusa sembra davvero aver scansato un fosso.

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