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Europeo donne – Le notti magiche sono tornate, mancano i caroselli con le auto e le bandiere, peccato perché le ragazze della Nazionale di Calcio li meriterebbero, stanno dimostrando che in questo momento con il pallone sono più brave degli uomini o quantomeno vivono l’impegno con la maglia azzurra in maniera autentica e totalizzante e non come una rottura di scatole da cui liberarsi al più presto.
In Svizzera, Girelli, Cantore e compagne hanno dimostrato ai colleghi uomini che battere la Norvegia si può e hanno chiuso la bocca a coloro che dicono che il calcio è uno sport per uomini e che le donne di pallone ci capiscono poco. In questo momento la Nazionale femminile è in semifinale in un Europeo, i colleghi uomini rischiano di trovare sbarrata per la terza volta consecutiva la porta d’accesso al Mondiale.
In due anni mister Soncin è riuscito a rifondare la Nazionale femminile e a renderla di nuovo competitiva dopo il disastro Mondiale che aveva evidenziato come qualcosa si fosse rotto sia nello spogliatoio che in campo. L’immagine del quarto di finale dell’Europeo in cui le azzurre hanno staccato il biglietto per la semifinale è quella dell’allenatore inginocchiato a fine partita davanti alla sua panchina, in un momento suo personale e intimo.
Dopo 28 anni tra le prime quattro d’Europa
Soncin dopo 28 anni ha riportato le azzurre tra le prime quattro d’Europa, ma nel 1997 il calcio femminile non era quello di adesso, alla fase finale del torneo continentale approdavano solo 8 squadre ora sono 16. E’ la vittoria di un movimento del pallone femminile in crescita costante che adesso può contare anche sul supporto dei media. La qualità migliore di questa Nazionale è rimanere sempre concentrata sulla partita e non perdersi mai d’animo nel cercare soluzioni, anche quando contro la Norvegia la porta sembrava stregata.
Una vittoria corale restando sempre in partita
Si è trattato di una vittoria corale maturata nel secondo tempo, merito di una squadra che ha continuato a pressare, ha trovato il vantaggio con la coppia Cantone- Girelli e ha subito un pareggio che avrebbe tagliato le gambe a chiunque. A risolverla sempre lei, Cristiana Girelli, più di una capitana, una leader che cercano tutte, intorno a lei Soncin ha costruito un gruppo unito e capace. Ed è così che allo scadere ancora Cantore dalla parte opposta del campo ha messo sulla testa della capitana il pallone da infilare sul secondo palo, il tempo di insaccare e correre verso la bandierina.
La semifinale è un traguardo pazzesco, la risposta a tutti coloro, compreso chi scrive, che sostenevano sarebbe stato un successo approdare ai quarti di finale, la semifinale non è qualcosa di storico avendola già vissuta, ma sicuramente di inatteso, la vittoria di un gruppo di ragazze che si sta esaltando indossando la maglia della Nazionale, un gruppo di ragazze partite in sordina per Basilea e che invece sta portando più in alto possibile i colori azzurri.
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