Fiorella Mannoia denuncia il silenzio sull’Africa

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Nel cuore di uno studio trasformato in palcoscenico, tra musica e parole, si è levata forte e chiara la voce di Fiorella Mannoia.
L’occasione è stata un concerto-evento in diretta su Rai Radio2, organizzato da Rai Radio, Amref, ASviS e Heroes Festival, ma la cantante romana ha colto l’opportunità per lanciare un messaggio che va ben oltre le note: un appello contro i tagli ai fondi destinati alla cooperazione e alle organizzazioni umanitarie, e una riflessione sincera sul ruolo dell’Occidente nei confronti dell’Africa.
“Bisogna rivedere la cancellazione dei fondi alla cooperazione e a tutte le organizzazioni umanitarie. Questo sta succedendo ed è un disastro”, ha dichiarato Mannoia all’Adnkronos, evidenziando una crisi che rischia di passare sotto silenzio.
Per l’artista, impegnata da oltre vent’anni al fianco di Amref, non bastano i concerti per cambiare il mondo, ma possono servire almeno ad accendere un riflettore: “Noi artisti possiamo fare tutti i concerti possibili purché se ne parli”.
La cantante ha denunciato con lucidità l’iniquità di un sistema economico che per decenni ha privato il continente africano delle sue risorse, lasciando in cambio miseria e dipendenza: “Era diventata una situazione insostenibile. Insostenibile che agli africani non rimanesse nulla, che tutte le risorse venissero saccheggiate da noi e che il nostro benessere si poggiasse sulle loro spalle”.
Ma, nel mezzo della denuncia, anche un bagliore di speranza. “L’unica cosa che mi consola è che forse qualcosa in Africa sta cambiando. Forse diversi Stati hanno cominciato a pensare di gestire le loro risorse, che sono tante”, ha affermato Mannoia, riconoscendo segnali positivi di autodeterminazione.
Il palco è stato condiviso con altri artisti che, come lei, hanno voluto unire voce e impegno: Kaze, Leo Gassmann, Lina Simons, Chris Obehi, Andrea Satta, Epoque e la Social Band con Frances Alina Ascione.
Testimonianze e musica si sono alternate in un racconto corale che ha dato dignità alle storie e ai sogni di chi spesso resta senza voce.
Nel corso della serata, Mannoia ha interpretato In viaggio, una canzone scritta nel 2012 durante la realizzazione dell’album Sud, ispirata dalle storie dei musicisti incontrati lungo il suo percorso.
“Mi sono messa nei panni delle loro madri, io che di figli non ne ho. E questa canzone è partita tutta da lì”, ha raccontato, restituendo umanità e profondità a un brano che ancora oggi emoziona.
Il messaggio finale è chiaro: gli artisti possono fare molto, ma il cambiamento vero dipende dalla volontà politica.
“Questi sono problemi più grandi di noi ai quali dovrebbero pensare i governi. Ma non mi pare che questo sia all’ordine del giorno. Forse interverranno quando qualcuno darà troppo fastidio, come è successo in passato”.
Un richiamo scomodo, ma necessario.