Francesca Pascale: gli aneddoti su Berlusconi, il pride, la rottura con Paola Turci, il pensiero su Fascina e la politica attuale
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Francesca Pascale è da sempre conosciuta per la sua schiettezza, per non essere amante della diplomazia ed essere senza filtri, caratteristiche che sono emerse anche nell’intervista rilasciata a Marco Cappelli e Simone Salvai nel podcast Gurulandia, occasione per la ex consigliera provinciale di Napoli per togliersi qualche sassolino dalle scarpe, chiarire alcune sue posizioni e mettere a tacere alcune voci sul suo conto che la danno politicamente a sinistra: “Questa storia deve finire, è la bugia più grande che abbiano detto sul mio conto – ha detto Pascale – non mi trovo nelle posizioni di centrosinistra, mi sento una donna di centrodestra, sono liberale, berlusconiana e europeista mi rivedo in quelle posizioni”.
L’intervista
Parole, aneddoti e ammirazione per Silvio Berlusconi – In una intervista a Francesca Pascale non sono potute mancare domande su Silvio Berlusconi al quale è stata legata per 15 anni. Il ricordo del cavaliere è tornato spesso in tante sue risposte, soprattutto il rammarico nel non aver visto realizzato il disegno europeista di Silvio Berlusconi: “Tra noi c’erano 49 anni di differenza, una infinità, ma non ci crederete lui era molto più giovane di me. Lui non fumava, ma non si scandalizzava se fumavo marjuana davanti a lui. Mi è sempre piaciuto Silvio. Era potente e rappresentava la forza economica di una generazione; era brillante, non era spocchioso e non faceva pesare mai agli altri la superiorità culturale, dialettale ed economica che aveva. Lui dava attenzioni a tutti e io mi sono sempre sentita ascoltata da lui. Le storie dei festini è delle cene sono state gonfiate, solo per lui un processo in primo grado è durato 7 anni”.
E a proposito delle tante frequentazioni femminili Pascale tra il serio e faceto ha affermato: “Neanche io ero amante della monogamia, ma non eravamo una coppia aperta. Quando ero legata a Berlusconi ero gelosissima, ma mi piaceva anche che gli piacessero altre donne. Era un fatto mio mentale. Era chiaro che non potevo fare la Cenerentola e chiedere la monogamia e trovavo giusto non reprimere l’altro. Per quanto riguarda Marta Fascina non posso dire di impazzire per lei, ma non c’è rivalità, non c’è mai stata, non capisco però questo suo ostinarsi a prendere lo stipendio da parlamentare, non ne ha bisogno. Quelli come lei con il 96% di assenze dovrebbero lasciare il posto a chi ha voglia d fare politica”
A chiusura del capitolo Berlusconi, una nota sul carisma dell’ex presidente del Consiglio: “Accorciava le distanze con tutti, non si metteva mai sul piedistallo e faceva in modo che anche gli altri si adeguassero, io Putin lo ho conosciuto nei corridoi di Villa Grazioli, mentre parlava con Silvio tiravano la palla a Dudù (il cane ndr)”

Francesca Pascale: “Con Paola Turci ho sbagliato, ero annebbiata per la fine della storia con Silvio” –Riguardo la fine del matrimonio con Paola Turci, Francesca Pascale ha affermato: “Paola Turci e Silvio Berlusconi non hanno niente in comune. Forse la sessualità, ma no, neanche quella. No, sto giocando, non hanno niente in comune. Con Paola ho sbagliato, di queste mie due storie amorose della mia vita ciò che mi sorprende è la mia scelta. Non la scelta di una donna, ma una scelta che ho fatto in un tempo che non dovevo fare. Quando si attraversano separazioni drammatiche, come la mia con Silvio a cui è poi seguita la sua morte…
Secondo me non bisogna assumere posizioni e scelte nel momento del dolore, però è quello che ho fatto io. Quel dolore mi ha annebbiato l’oggettività. Paola è un’artista stupenda, per me straordinaria. Però non eravamo persone giuste nello stare insieme, proprio per nessuna ragione al mondo. Siamo completamente diverse”.
Francesca Pascale : “Non voto Meloni ma è l’unica capace di costruire un dialogo all’estero. Schlein è un prodotto chimico del PD. Il Pride oggi fa più male che bene” – Francesca Pascale si è anche soffermata sulla situazione politica attuale e sul Pride: “Meloni un leader che rispetto, che stimo e che non voto per alcune ragioni. Ma oggi, dopo Silvio Berlusconi, è l’unico leader che riesce ad andare in Europa, in America, nel mondo in generale e costruire un dialogo. Prima di lei c’era riuscito solo Berlusconi.
Tolta Meloni chi mettiamo? Elly? Andiamo col carro con le piume a ballare. Per carità io sono la prima, tutto bello, tutto colorato, ma non è quello il messaggio, il Pride deve essere celebrativo, una celebrazione, non lo puoi vestire di una natura politica altrimenti è controproducente. Schlein è una persona di cultura ma è un prodotto chimico dell’establishment del Pd. Hanno scelto una donna lesbica, preparata per metterla in contrapposizione a Meloni”

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