Genova, rivolta nel carcere di Marassi per uno stupro a un detenuto

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Genova, una rivolta è scoppiata all’interno del carcere di Marassi intorno alle 12,45, si è trattato di una delle più grandi sollevazioni di detenuti da quando il carcere è in attività. La rivolta è rientrata intorno alle 15,45, ma ci sono stati attimi di panico, in cui si sono temute anche delle evasioni. Circa 200 detenuti sono usciti dalle celle, alcuni sono saliti sul tetto, altri si sono avvicinati pericolosamente al muro di cinta. Alla base della rivolta ci sarebbe un regolamento di conti tra detenuti a causa di uno stupro che si sarebbe consumato nei giorni scorsi all’interno della struttura carceraria.
Gli animi all’interno della struttura erano esacerbati già da alcuni giorni proprio in virtù di alcuni sgarbi tra gruppi di detenuti che sarebbero culminati negli abusi fisici verso uno di loro. Tutto è cominciato dopo pranzo quando un gruppo di reclusi ha aggredito la polizia penitenziaria scatenando caos e panico nel carcere. Sul posto sono accorsi polizia e carabinieri nonché personale del 118, sono state chiuse al traffico diverse strade intorno a Marassi: via del Faggio, corso De Stefanis in direzione centro e lo stesso piazzale Marassi.
Gli agenti si sono disposti fuori dal piazzale in tenuta antisommossa, sono state chiuse anche tutte le stradine laterali e quelle che confinano con lo stadio di Marassi. Sono state chiuse anche le scuole vicine all’istituto.
Durante la rivolta un agente è stato ferito e trasportato in codice giallo all’ospedale Galliera, insieme a lui un altro agente ferito a un braccio. Alcuni detenuti sono saliti sul tetto del penitenziario, convinti dopo diverse ore a tornare nelle loro celle, stessa cosa per coloro che si erano avvicinati al muro di cinta.
Le parole della sindaca Salis
Per la neo eletta sindaca Silvia Salis è stata la prima emergenza dopo l’elezione, con una nota ha fatto sapere che il Comune ha avviato subito un canale diretto con Prefettura, Questura e autorità competenti :
“Gli agenti della Polizia locale– ha fatto sapere la prima cittadina- insieme alle altre forze dell’ordine, sono impegnati nella messa in sicurezza della zona circostante il carcere di Marassi, e nella chiusura di alcune strade limitrofe, a presidio della cittadinanza e del territorio. Ringrazio per l’impegno e per l’intervento immediato le donne e gli uomini del nostro corpo della Polizia Locale e di tutte le forze dell’ordine, desidero esprimere totale solidarietà agli agenti della Polizia penitenziaria e al personale coinvolto”.
Marassi: Sovraffollamento, disordini e suicidi in carcere
Marassi come tutte le carceri italiane, accoglie un numero di detenuti superiore a quelli che potrebbe contenere. Nel 2024 i reclusi in quella che è la struttura penitenziaria più grande della Liguria erano 674 su una capienza massima di 500. A questo dato fa da contraltare il numero inferiore di agenti penitenziari nella misura del 30%. Il tutto rende la situazione drammatica e preoccupante, sono in aumento gli episodi di violenza e i suicidi.
Proprio alla fine di marzo un detenuto settantenne si è tolto la vita per la situazione carceraria invivibile, in quella occasione Doriano Saracino, garante regionale dei detenuti, aveva parlato di recupero fallito per la stragrande maggioranza dei reclusi :
“E’ una tragedia che conferma quanto sia necessario trovare al più preso una soluzione per i sempre più numerosi detenuti anziani delle carceri liguri. E’ un fenomeno in crescita quello di persone che intravedono il loro ritorno alla libertà quando avranno 78/80 anni. Lo Stato deve interrogarsi di fronte al fatto che se, dopo tanti anni un detenuto non è stato recuperato il percorso è fallito ma va comunque trovata una soluzione alternativa al carcere anche per loro”.
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