Le “cicatrci silenziose” di Benjamin Mascolo: la nascita di Athena e il dolore per i figli mai nati
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L’annuncio della nascita di Athena, primogenita di Benjamin Mascolo e Greta Cuoghi, lo scorso 7 ottobre 2025, è stato un inno alla gioia e alla vita. Una felicità luminosa che il cantante ha voluto condividere sui social, come una rinascita. “Esiste un prima e un dopo. Il 7 ottobre 2025 alle 08:38 è la linea esatta che li divide”, aveva scritto.
Ma dietro questa gioia travolgente si nasconde un passato di dolore, un lutto silenzioso che Benjamin ha deciso di raccontare con una toccante onestà. Un’esperienza che accomuna moltissime coppie: la perdita di due bambini, mai nati, prima di poter abbracciare la loro bambina.
Un dolore che chiede di essere riconosciuto
Attraverso un lungo e commovente post su Instagram, l’artista modenese ha squarciato il velo su un argomento ancora troppo spesso trattato come un tabù: l’aborto spontaneo e il lutto perinatale vissuto dai genitori.
Mascolo inizia la sua confessione citando la storia di un uomo che, in un’esperienza di pre-morte, raccontò di aver visto il Paradiso, un luogo dove i genitori vivono con i figli mai nati. Un aneddoto che, ammette, è difficile da credere per la scienza, eppure è diventato il simbolo della sua speranza più profonda.
“La nascita di nostra figlia ha guarito quelle ferite, ma le cicatrici sono rimaste”, scrive Benjamin. In queste parole si concentra l’intera dinamica del dolore e della guarigione: la vita che vince, ma non cancella la memoria di ciò che è stato.
Il cantante rivela la solitudine che spesso accompagna questo tipo di perdita: “Quando succede, hai paura a parlarne: temi di non essere capito, o peggio, di essere giudicato. Ti chiedi se c’è stato un errore, se fosse troppo presto o troppo tardi. Ma solo chi ci è passato davvero sa di cosa parlo.”
Un messaggio potente che rompe il silenzio e offre solidarietà a chi ha provato un dolore simile, spesso costretto a elaborarlo in privato.
Due storie di perdita indelebile
Benjamin e Greta hanno affrontato questa prova per ben due volte, e il cantante descrive l’intensità emotiva di entrambi i momenti.
La prima volta, la sua priorità fu quella di sostenere la compagna: “ho usato tutta la mia forza per consolare mia moglie”. Ma la seconda interruzione di gravidanza ha colpito la coppia con una violenza inaspettata, lasciando Mascolo completamente inerme.
L’immagine che ne risulta è vivida e straziante: “La seconda, invece, è arrivata così all’improvviso che, usciti dallo studio medico, mi sono accovacciato sul marciapiede in centro a Milano — a pochi passi da una chiesa — con la faccia affondata tra le ginocchia e lei che cercava, con tutta la sua forza, di tenermi in piedi.”
Un crollo emotivo, pubblico e viscerale, che svela la vulnerabilità e l’enormità del lutto paterno.

La fede nata dal dolore e dall’amore
È proprio da questa sofferenza che nasce la sua fede più sincera, la sua speranza: “Forse è per questo che spero, con tutta l’anima, che quel signore abbia detto la verità. Che esista davvero un luogo dove potrò incontrare quei bambini che non ho avuto modo di amare su questa terra.”
Mascolo non si nasconde dietro certezze, ma rivendica il diritto alla speranza, anche se dovesse essere solo “un’illusione”.
Crederci, per lui, è un atto di amore e fede che unisce il dolore provato alla gratitudine per la vita che è arrivata. La piccola Athena è il frutto di un percorso travagliato e l’amore per lei è intrinsecamente legato alla paura della perdita sperimentata: “L’amore che oggi provo, nel tenere mia figlia tra le mani, nasce anche da quella paura di perderla prima ancora che arrivasse.”
La confessione di Benjamin Mascolo non è solo il racconto personale di un personaggio famoso, ma un faro di riconoscimento per tutte le coppie che portano dentro di sé le “cicatrici silenziose” di un figlio mai nato.
Un incoraggiamento a parlare, a non sentirsi soli, e a trasformare il dolore in una forma di amore ancora più grande e consapevole.

