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Papa Leone XIV per la prima volta dalla sua elezione a Pontefice, ha parlato dello scandalo mondiale delle molestie sessuali perpetrate dal clero verso i giovani. “La Chiesa cattolica romana non deve tollerare alcuna forma di abuso, sessuale o di altro tipo” ha sottolineato Papa Prevost prima di assistere alla rappresentazione di un’opera teatrale che mette in scena l’esperienza di una giornalista, che subisce molestie mentre indaga sugli abusi all’interno di un potente gruppo cattolico
Papa Leone ha sostenuto che era necessario inculcare “in tutta la Chiesa una cultura di prevenzione che non tolleri alcuna forma di abuso: abuso di potere o di autorità, di coscienza o di spiritualità, di abuso sessuale”. La dichiarazione di Leone ha anche esaltato l’importanza di una stampa libera e indipendente, affermando: “Ovunque un giornalista venga messo a tacere, l’anima democratica di una nazione si indebolisce. Difendere un giornalismo libero ed etico non è solo un atto di giustizia, ma un dovere per tutti coloro che aspirano a una democrazia forte e partecipativa.”
Commenti sulla libertà di stampa opposti al pensiero di altri vescovi, alcuni americani
I commenti del pontefice sono in netto contrasto con quelli di altri vescovi, compresi quelli degli Stati Uniti, Paese natale di Prevost, che hanno criticato i resoconti dei media sullo scandalo delle molestie e degli insabbiamenti da parte del clero, che ha colpito innumerevoli bambini in tutto il mondo.
Le dichiarazioni arrivano anche dopo che i gruppi di sopravvissuti alle molestie da parte del clero hanno espresso preoccupazione per l’elezione di Leone, avvenuta l’8 maggio, a successore del defunto Papa Francesco alla guida di quasi 1,5 miliardi di cattolici nel mondo.
Anche Prevost in passato accusato di aver coperto preti pedofili
Tali preoccupazioni derivavano in parte dal periodo in cui Robert Prevost – il nome di battesimo di Leone XIV – guidava la sezione del Midwest degli Stati Uniti dell’ordine religioso agostiniano. Nel 2000, la sezione stanziò un sacerdote agostiniano di nome James Ray in un convento adiacente a una scuola elementare, nove anni dopo che al sacerdote era stato proibito di lavorare a contatto con i bambini a causa di accuse di molestie su minori.
Poi, dopo che Prevost è diventato vescovo di Chiclayo, in Perù, a partire dal 2015, tre donne hanno raccontato direttamente a Prevost di essere state presumibilmente abusate da due preti locali quando erano minorenni. Le accusatrici hanno però affermato di non avere prove e che è stata avviata un’indagine significativa sulle loro affermazioni.
Il Vaticano ha affermato che Prevost non era il funzionario che aveva autorizzato la sistemazione di Ray nel convento di Chicago, città natale di Leo. Per quanto riguarda il caso di Chicalayo, i funzionari ecclesiastici hanno affermato che Leone ha gestito il caso nel rispetto delle norme canoniche, ma che l’agenzia vaticana che indaga sui casi di abusi sessuali da parte del clero ha trovato prove insufficienti per corroborare le accuse degli accusatori.
Lo stesso Leone non aveva mai parlato di casi di molestie da parte del clero cattolico fino allo spettacolo di venerdì di Proyecto Ugaz a Lima, in Perù. La produzione teatrale rende omaggio alla giornalista Paola Ugaz, che ha trascorso anni a indagare sugli scandali di abusi che coinvolgevano l’influente organizzazione cattolica colloquialmente nota come Sodalitium, ricevendo anche cause legali e minacce di morte.
Papa Francesco in collaborazione con Prevost ha sciolto una organizzazione cattolica accusata di abusi sui minori
Papa Francesco ha compiuto la straordinaria impresa di sciogliere il Sodalitium a gennaio, circa tre mesi prima della sua morte. Secondo l’Associated Press, le vittime di abusi da parte del Sodalitium attribuiscono a Leone il merito di aver organizzato un incontro chiave con il suo predecessore, che ha innescato un’indagine vaticana che ha portato allo scioglimento dell’organizzazione.
Come si legge nella dichiarazione di Leone, Ugaz e i suoi colleghi hanno svolto il loro lavoro con “coraggio, pazienza e impegno per la verità”. “La vostra lotta per la giustizia è anche la lotta della Chiesa”, ha aggiunto Leone. “Una fede che non tocca le ferite del corpo e dell’anima umana non ha ancora compreso il Vangelo”.
La dichiarazione del Papa ha affermato l’urgenza per la Chiesa di rinnovare il suo “impegno a proteggere i minori e gli adulti vulnerabili”. La dichiarazione ha anche invitato i giornalisti a “non avere paura”.
“Attraverso il vostro lavoro, potete essere costruttori di pace, unità e dialogo sociale“, recita la missiva di Leone, “Siate seminatori di luce nelle ombre”.
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