Linkin Park, rinascita nu-metal con Emily Armstrong

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Dopo la morte di Chester Bennington, i Linkin Park tornano in vetta con un nuovo album, una nuova voce femminile e una nuova visione. L’intervista del The Guardian a Mike Shinoda ed Emily Armstrong si muove tra nostalgia, critiche e rinascita.
Sono passati quasi 25 anni dal debutto Hybrid Theory, eppure i Linkin Park sono di nuovo in cima alle classifiche. Il loro ottavo album, From Zero, ha conquistato il primo posto in 13 paesi, e il tour europeo culminato nel sold-out allo stadio di Wembley ha confermato che la band è tutt’altro che un ricordo del passato.
Ma il nuovo corso dei Linkin Park è anche segnato da grandi cambiamenti.
Dopo il suicidio di Chester Bennington nel 2017, Mike Shinoda ha preso una lunga pausa per elaborare il lutto, pubblicando l’album solista Post Traumatic.
Oggi, la band è tornata, affiancata da Emily Armstrong, ex frontwoman dei Dead Sara, che ha raccolto l’eredità vocale di Bennington con grinta e rispetto.
Emily Armstrong: tra potenza vocale e critiche
Armstrong, 39 anni, porta sul palco un’energia ruvida e carismatica. Capelli biondo platino, maglia oversize e urla gutturali: la sua presenza scenica è perfettamente nu-metal.
Ma essere una donna al microfono dei Linkin Park non è stato semplice. “La gente si è scagliata contro di lei solo perché non era un ragazzo”, dice Shinoda.
Il confronto con Bennington è inevitabile, ma Armstrong ha scelto un approccio umile: facilitare il canto collettivo dei fan nei momenti più emotivi. “Questo è il vostro momento”, afferma. “Voi cantate meglio di me su quei pezzi”.
Le critiche non sono mancate, anche a causa di passati legami della cantante con Scientology e il controverso sostegno a Danny Masterson, poi condannato per stupro.
“Non mi aspettavo una reazione del genere”, ammette Armstrong. “Ma conosco la differenza tra la vita reale e internet”.
Il ritorno del nu-metal (e dei Linkin Park)
From Zero mescola tutto ciò che ha reso i Linkin Park una delle band più amate degli anni 2000: rap, chitarre metal, elettronica e melodia pop.
E nel 2025, questo mix è sorprendentemente attuale. Grazie a TikTok e alla nostalgia generazionale, il nu-metal è tornato di moda.
“Non odio più il nu-metal”, confessa Shinoda. “I generi oggi sono talmente mescolati che tutto è più fluido”. E con band come i Deftones tornati in auge e nuovi artisti come 100 gecs e Rina Sawayama che riscoprono le sonorità di quell’epoca, i Linkin Park si trovano perfettamente nel flusso del revival.
Una nuova energia, con rispetto per il passato
Shinoda ha costruito il ritorno della band come un puzzle, valutando molte opzioni prima di scegliere Armstrong. “Lei non era lì per farsi pubblicità. C’era rispetto reciproco”, spiega.
Anche il batterista Colin Brittain ha preso il posto di Rob Bourdon, contribuendo alla rinascita della formazione.
Alcuni brani, però, restano fuori dalla scaletta dei concerti, come One More Light, troppo doloroso da suonare. “Il mondo ha deciso che parlasse di Chester”, dice Shinoda. “Ma era per qualcun altro, ed è diventata troppo triste.”
L’obiettivo ora è trasmettere energia positiva. “Vogliamo che la gente esca dal concerto con il sorriso. Questo è il nostro modo di onorare Chester e tutto quello che abbiamo costruito”, conclude Shinoda.
In tour dal 29 luglio negli USA
Dopo l’Europa, i Linkin Park partiranno per un tour negli Stati Uniti a partire dal 29 luglio, pronti a portare il nuovo sound – e una nuova consapevolezza – a un’altra generazione di fan.