Lo strano sistema delle richieste dei ‘vip’ per i commenti online e gli strumenti ingannevoli utilizzati per incassare risarcimenti
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E’ da tempo che sul web impazzano testimonianze di utenti che raccontano di essere stati raggiunti da lettere di pseudo studi legali con richieste di risarcimenti per opinabili commenti online. Selvaggia Lucarelli da tempo ha scoperchiato la pentola su un modus operandi adottato da diversi personaggi pubblici, i cosiddetti ‘vip’, per mettere a reddito l’odio web. Provocazioni molte volte pubblicate ad arte per suscitare reazioni e far scattare il sistema per introitare denaro.
Per chiarezza i commenti incriminati e oggetto di risarcimento, sarebbero tranquillamente archiviati da qualsiasi Procura, dare del “pagliaccio” o del “buffone” se non addirittura l’uso di emoji per manifestare il proprio non gradimento, non sarebbero considerati offensivi e soprattutto diffamatori da qualsiasi giudice. Chi riceve le lettere con le richieste questo non lo sa, spesse volte cade nel panico e si sbriga a pagare cifre che variano tra i 600 e i 4000 euro per risolvere il contenzioso in maniera stragiudiziale.
Le lettere sono scritte usando termini giuridici tali da far pensare ai malcapitati a un giudizio immediato, ma così non è, l’avviso da parte di uno studio legale o di un avvocato non prevede un giudizio, non è un processo, ma sono tentativi di composizione bonaria, soprattutto chi manda tali lettere per lamentarsi di esili commenti sul web, è ben consapevole che seguendo l’iter naturale con una denuncia e conseguente indagine da parte della Procura, non intascherebbe nulla perché il procedimento verrebbe archiviato prima di arrivare in un’aula di un tribunale.

Un sistema adottato da politici, opinionisti tv, influencer e piccoli personaggi
Pertanto chi ha pagato è stato vittima di un vero e proprio raggiro legalizzato, studiato ad arte per introitare denaro, sistema che come scrive Selvaggia Lucarelli è stato adottato da giornalisti, politici, opinionisti tv, influencer e piccoli personaggi popolari più per i loro comportamenti borderline che per i propri meriti: “I clienti ‘vip’ che vi si affidano o vi si sono affidati – scrive Selvaggia Lucarelli- sono tanti: dal giornalista Sandro Sabatini all’ex arbitro Luca Marelli, da Asia Argento a Alex Belli, da Luigi Pisacane a David Parenzo, da Alessandro Basciano e Maddalena Corvaglia alla schermitrice Elisa Di Francisca, e poi Morgan, Licia Ronzulli, Simone Pillon, Daniele Capezzone, Susanna Ceccardi, Italo Bocchino, più un’infinità di grandi/medi/piccoli influencer o personalità del mondo dello spettacolo.”
Cosa fare se si ricevono lettere simili
Selvaggia Lucarelli nella sua newsletter, spiega anche i motivi per cui tali lettere non solo sono innocue, ma sono anche la dimostrazione che chi le manda non è interessato a fare una causa, ma ha la chiara intenzione di provare a incassare denaro: “Se ricevete una di queste lettere in cui studi legali vi segnalano un vostro commento, magari anche di cinque anni fa, invitandovi a pagare o a contattarli altrimenti vi faranno causa, è perché tendenzialmente non sono interessati a farvi causa. Fare causa a qualcuno, per intenderci, vuol dire rivolgersi alla giustizia depositando una querela o avviando una causa civile, non all’avvocato per cercare accordi economici fuori dai tribunali.”
Soprattutto va sottolineato che mentre per una causa legale entrambe le parti pagano le spese legali, per una causa civile a pagare tutte le spese è la parte che perde, dunque il ‘vip’ che invia la lettera si guarderà bene di portare qualcuno in tribunale perché lo ha chiamato “cretino” o “buffone”, perché quasi sicuramente il giudice ammonirà chi ha fatto il commento, ma non reputerà tale commento lesivo per il denunciante. Pertanto il ‘vip’ in questione sarà costretto a pagare tutte le spese processuali comprese quelle per il suo legale. “Insomma – scrive Lucarelli – scomodarvi per ‘pagliaccio’ o ‘cretino’ può costargli 10.000-15 000 euro, se gli va bene”.
E ‘difficile immaginare uno di questi ‘vip’ rischiare di dover pagare ingenti somme di denaro, rischiando anche di venire “sputtanato” sui social per aver fatto perdere tempo ai tribunali e aver dovuto sborsare dei soldi per le spese, non accadrà mai, tantomeno i personaggi in questione avrebbero voglia di aspettare le lungaggini di un procedimento legale lungo anni, cercare di spaventare qualche malcapitato nella speranza di incassare subito soldi è una strada veloce ed indolore, ma invece molto dolorosa per chi ci casca.
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