Lulù Selassiè, gogna mediatica per la diffusione illecita di notizie

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Lulù Selassiè è l’ennesima vittima dei tribunali del web, quell’odio social che circonda, aggredisce, umilia e offende senza lasciare scampo a chi ne è vittima. Inutile stare qui a ribadire che in Italia esistono tre gradi di giudizio e che nessuno è colpevole fino alla condanna definitiva, soprattutto a prendere decisioni su un individuo sono i giudici e non una mandria di persone nascoste dietro un monitor.
Alla base di tutto c’è la morbosità dei giornali nel divulgare informazioni che dovrebbero rimanere nelle Procure, ci sono cancellieri probabilmente oliati da qualcuno per fare uscire dai tribunali documenti riservati, c’è la mancanza di scrupolo nell’infangare terze persone con ciò che si è illecitamente reperito, ma soprattutto c’è l’opportunismo di chi per avere visibilità accusa non curando del male che può procurare.
Di ciò che è successo tra la Selassiè e Bortuzzo conosciamo soltanto la versione di lui, se Lulù indossa un braccialetto elettronico sicuramente un giudice avrà avuto i suoi motivi nell’attuare un provvedimento restrittivo. Resta sempre la domanda sui perché e i per come, a una donna sia stato subito comminato un provvedimento del genere, mentre tanti uomini che massacrano di botte le proprie compagne sono liberi di circolare, ma non ci va di dilungarci in discorsi purtroppo destinati quasi sempre a cadere nel vuoto.
Una cosa è certa, contro Lulù Selassiè è stato commesso un illecito, una persona indagata e sottoposta a provvedimento restrittivo, non deve subire la gogna mediatica che la giovane sta subendo in queste ore. Ci meravigliamo, di tutte quelle donne, figlie, madri e mogli che non hanno esitato ad attaccarla e a offenderla senza ascoltare la sua versione dei fatti.
C’è stata una divulgazione illecita di documenti che sarebbero dovuti rimanere privati, che ha prodotto una ondata di odio verso la Selassiè e verso le sue sorelle. C’è stato addirittura chi dopo aver fatto la sua deposizione come testimone è andato a raccontare sui social quanto coperto da segreto istruttorio. Come mai nessuno si scandalizza di questo? Gli avvocati della Selassiè, Niccolò Vecchioni e Edoardo Albertario, oggi in una nota hanno denunciato proprio questo, la fuga di notizie, la diffamazione e l’ondata di odio verso la loro assistita:
“La diffusione illecita di informazioni ha provocato una sequela di commenti ingiuriosi e diffamatori che sta travolgendo non solo la nostra assistita, ma anche i suoi più stretti familiari. Numerose testate giornalistiche hanno riportato notizie in merito al procedimento penale che vede la nostra assistita imputata del reato di atti persecutori. Molti di questi articoli citano ampi stralci dell’ordinanza cautelare emessa nei confronti della sig.ra Selassiè e di verbali di dichiarazioni acquisite nel corso delle indagini preliminari, ovvero informazioni la cui divulgazione è vietata dalle norme sul diritto di accesso agli atti processuali. Si è anche avuto notizia, di una testimone dell’Accusa che ha commentato sui social network il contenuto delle dichiarazioni dalla stessa resa agli inquirenti. La diffusione, illecita, di queste informazioni ha provocato una sequela di commenti ingiuriosi e diffamatori che sta travolgendo non solo la nostra assistita, ma anche i suoi più stretti familiari”
Da qui la comunicazione che se continuerà questo stato di cose, Lulù Selassiè procederà legalmente verso chi con il suo comportamento ha fatto in modo che si scatenasse odio verso sé stessa e i suoi familiari:
“A fronte di questi gravi episodi ed allo scopo di scongiurare l’aggravamento e la protrazione delle conseguenze lesive degli stessi, la sig.ra Lucrezia Selassiè procederà giudizialmente affinché vengano individuati e perseguiti i responsabili della rivelazione di notizie coperte da segreto e delle condotte diffamatorie di cui è stata vittima”
Il processo è fissato per il 13 marzo, sarebbe cosa opportuna per tutti, seguire l’evolversi del processo e commentare quanto emerge dalle constatazioni dei giudici e non dalle chiacchiere del web. Nel weekend anche Jessica e Clarissa, sorelle di Lulù, con un messaggio social, hanno preso le distanze da tutti coloro che hanno parlato a sproposito senza sapere il reale evolversi dei fatti:
“Abbiamo deciso di prenderci un paio di giorni per incanalare tutto ciò che stiamo vivendo e finalmente, con affetto e stima per tutti coloro che ci seguono ormai da anni e ci supportano, vogliamo fare chiarezza. Per prima cosa, ci teniamo a rassicurare tutti coloro che sono preoccupati: Lulù sta bene. Conoscendo il suo carattere puro, integro e il suo cuore d’oro, sappiamo quanto sia importante per voi, per tutti noi che lei stia bene. Per quanto sia sotto shock, Lulu sta affrontando questo momento difficile, e nel momento giusto, sarà lei stessa a parlarvi direttamente.”
Poi il ringraziamento verso chi ha aspettato a commentare prima di sentire la versione di Lulù:
“In questo periodo, purtroppo, il nostro nome e soprattutto quello di nostra sorella sono sotto attacco, e ancora una volta veniamo prese di mira. Un ringraziamento speciale anche a chi ha scelto di astenersi dal commentare questa vicenda, aspettando di sentire la versione di nostra sorella, la persona coinvolta direttamente in questa situazione. Vogliamo anche esprimere la nostra gratitudine al team legale di nostra sorella, che sta lavorando con grande impegno e professionalità”
Nient’altro da aggiungere!
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