Madonna di Trevignano, della veggente il DNA sulla statua

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La Madonna di Trevignano non sarebbe foriera di miracoli, non ci sarebbero elementi soprannaturali dietro le lacrimazioni della statua della Vergine tantomeno su un quadro raffigurante il Cristo, le analisi condotte su entrambi i reperti hanno evidenziato la presenza esclusiva del DNA di Gisella Cardia, la pseudo veggente che da anni sostiene di ricevere apparizioni e messaggi dalla Madonna.
E’ quanto si evince dalle indagini scientifiche svolte dal genetista forense, professor Emiliano Giardina, che ha condotto gli esami su incarico del Tribunale di Civitavecchia in relazione alle indagini su presunti inganni nei confronti dei fedeli. Tutti gli esami condotti avrebbero escluso la natura prodigiosa delle manifestazioni, non esisterebbe nessuna lacrima dalla statua di origine inspiegabile tantomeno liquidi miracolosi.
Tutti gli esami riconducono alla pseudo veggente
Tutti gli esami riconducono a Maria Giuseppa Scarpulla, vero nome della Cardia, tutti i campioni biologici avrebbero fornito corrispondenza completa, indicando nella veggente l’unica fonte delle tracce biologiche rinvenute. La perizia ha escluso anche l’esistenza di meccanismi capaci di simulare eventi soprannaturali, nessun dispositivo che potesse giustificare fenomeni anomali. La presentazione della perizia era prevista per oggi 24 giugno, ma l’udienza è stata rinviata a causa dell’assenza della consulente di parte.
Dopo l’esito delle analisi la posizione della veggente si complica, come anche quella del marito, per entrambi si profila il rinvio a giudizio per truffa aggravata in concorso, soprattutto in relazione alla raccolta di offerte da parte dei fedeli per le quali era stata costituita dai due indagati l’associazione “Madonna di Trevignano ETS”
Un duro colpo per i fedeli
Un duro colpo per i fedeli che avevano creduto alle apparizioni e ai miracoli della Madonna, raggiunto da Fanpage.it l’avvocato Paolo Di Fresco, quale legale esterno, ha precisato che sarà molto difficile per gli avvocati della Cardia ribaltare a favore della propria assistita l’esito della perizia:
” I risultati smentiscono le voci circolate qualche giorno fa secondo cui sulla statua non sarebbe stato trovato solo il DNA di Gisella, ma anche quello di un’altra donna. Un duro colpo, questo, per i fedeli che credevano nell’autenticità del miracolo e per i difensori della Cardia, che difficilmente potranno sostenere la tesi di un trasferimento per contatto del materiale genetico, verificatosi mentre Gisella maneggiava la statua.”
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