Magna Charta del 1300 ritrovata negli archivi di Harvard

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La Harvard Law School ha confermato di possedere un originale della Magna Charta del 1300, una delle sole sette copie superstiti emesse in quell’anno dal re Edoardo I d’Inghilterra. Per quasi 80 anni è stata ritenuta una semplice copia non ufficiale. In realtà, si tratta di uno dei documenti più rari e preziosi della storia giuridica occidentale.
Una scoperta da manuale di storia
Il merito della scoperta va a David Carpenter, professore di storia medievale al King’s College di Londra, che, mentre consultava online vecchi testi giuridici, si è imbattuto in un documento etichettato come una copia del 1327.
Qualcosa, però, ha subito attirato la sua attenzione. “Ho pensato: mio Dio, questo sembra proprio l’originale della conferma della Magna Charta da parte di Edoardo I nel 1300”, ha raccontato Carpenter.
Supportato da Nicholas Vincent, collega e storico presso l’Università dell’East Anglia, Carpenter ha sottoposto il documento – denominato HLS MS 172 – a una serie di rigorosi test, inclusa l’analisi con luce ultravioletta e imaging spettrale.
Il risultato? Ogni parola, ogni segno di punteggiatura, ogni lettera – comprese alcune maiuscole insolite come la D di “Edwardus” – combaciavano perfettamente con quelle presenti negli altri sei originali noti.
Che cos’è la Magna Carta?
La Magna Charta, o “Grande Carta”, è un documento fondamentale della storia occidentale, emesso per la prima volta nel 1215 da re Giovanni d’Inghilterra.
È il primo testo a sancire formalmente il principio secondo cui il sovrano è soggetto alla legge. In altre parole, nemmeno il re può agire arbitrariamente: per incarcerare, confiscare beni o punire un cittadino, deve rispettare un processo legale.
Questo principio ha gettato le basi per lo stato di diritto, influenzando profondamente la nascita delle costituzioni moderne e dei diritti civili.
Il documento ritrovato è una riedizione autorizzata della Magna Charta da parte di Edoardo I nel 1300, anno in cui ne furono emesse diverse copie ufficiali per essere inviate ai comuni e alle autorità del regno.
Una storia di viaggi e dimenticanze
Secondo gli studiosi, la copia ritrovata fu originariamente consegnata al borgo parlamentare di Appleby, nella regione della Cumbria. Da lì passò nelle mani della potente e controversa famiglia Lowther nel XVIII secolo, per poi finire nelle mani di Thomas Clarkson, uno dei leader del movimento abolizionista britannico.
In seguito, la Magna Charta entrò nella collezione personale di Forster Maynard, eroe dell’aviazione nella Prima Guerra Mondiale e comandante della base aerea di Malta all’inizio della Seconda Guerra.
Nel 1946, un mese dopo essere stata venduta da un veterano della RAF ai librai londinesi Sweet & Maxwell per 42 sterline, fu acquistata dalla biblioteca di Harvard per soli 27,50 dollari, probabilmente perché considerata una semplice riproduzione storica.
Una gemma riscoperta
“Siamo di fronte a uno dei documenti più preziosi al mondo”, ha dichiarato Carpenter. “Questa conferma del 1300 da parte di Edoardo I è la più autorevole di tutte”.
Anche Nicholas Vincent ha sottolineato l’importanza della scoperta: “È facile capire perché fu catalogata male. Era il 1945. Il mondo era stanco, il contesto era confuso. Ma oggi possiamo dire che vale molte, molte volte di più”.
Amanda Watson, vicepresidente per i servizi bibliotecari della Harvard Law School, ha celebrato l’evento: “Questa scoperta è un tributo al valore delle collezioni storiche e alla dedizione della ricerca accademica. Siamo profondamente grati ai professori Carpenter e Vincent”.
Un attento lavoro di ricerca ha permesso di riportare alla luce, dopo quasi 80 anni nell’ombra, uno dei documenti più importanti della storia del diritto.