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Altri 28 migranti sono stati trasferiti venerdì 9 maggio dall’Italia all’Albania. Imbarcati su una nave a Brindisi sono sbarcati nel Paese balcanico e trasferiti nel Cpr di Gjader. Al momento sono in 43 i migranti presenti nella struttura, fino ad ora 16 sono stati rimpatriati nei Paesi di origine, 5 dimessi per motivi di salute e riportati in Italia, ad altri 18 che avevano richiesto asilo politico, non è stato convalidato il fermo nel centro. I giudici hanno deciso prima che arrivasse la sentenza della Cassazione che ha equiparato il Cpr albanese a quelli italiani. Arrivata la sentenza sono stati convalidati tutti i trattenimenti.
A Lampedusa sbarcati altri 191 migranti
Dopo la tragica morte di tre migranti sabato notte di cui due bambini di 2 anni morti di fame e di sete, alle prime luci dell’alba altri 191 disperati sono sbarcati a Lampedusa, dopo che i loro barconi sono stati soccorsi dalla motovedette Cp312 della Guardia Costiera. Sul primo barcone erano presenti 115 persone, tra cui 23 donne e 7 minori di varie nazionalità, somali, etiopi, eritrei, egiziani e sudanesi, sul secondo presenti altri 76, tra cui una donna e 5 minori, afghani, bengalesi, marocchini e pakistani.
Stando a quanto raccontato dai naufraghi, i barconi sono partiti da Zouara e Sabratah in Libia, pagando 5mila dollari (4.500 euro) a testa per la traversata. Sono stati tutti trasportati sull’hotspot dell’isola, ormai una piccola cittadella in cui sono presenti 495 ospiti, tra cui 64 minori non accompagnati. Per 239 persone è stato predisposto il trasferimento a Porto Empedocle tramite traghetto di linea.
La nuova sentenza della Cassazione
La nuova sentenza della Cassazione ha frenato il braccio di ferro dei mesi scorsi tra governo e giudici, equiparando il centro di Gjader a un qualsiasi Cpr in territorio italiano disponendo che i migranti che richiedono asilo politico, possono essere trattenuti nella struttura albanese in attesa che la loro domanda venga esaminata. Si tratta nella maggior parte delle volte di domande che vengono bocciate perché ritenute strumentali. Una soluzione del genere era stata già prevista dal governo e resa attuabile attraverso un emendamento al cosiddetto Decreto Albania presentato da Fratelli d’Italia
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