Due gol meravigliosi, quasi identici, eseguiti con una facilità ineguagliabile, e un assist perfetto di Cole Palmer hanno condotto il Chelsea alla vittoria della Coppa del Mondo per Club. Un torneo ideato per far ingrassare ancor di più le casse delle società di calcio, che adesso si ritrovano a metà luglio e a un mese dall’inizio dei campionati nazionali, con le vacanze ancora da fare e la preparazione da cominciare. Il pallone ormai è business si sa, con buona pace di coloro che devono scendere in campo per disputare oltre 70 partite in un anno.
Il trofeo Tiffany, una grande moneta d’oro imbarazzante come tutta la competizione, porterà inciso il nome dei blues di Londra, la squadra da un miliardo di dollari e 73 elementi che si è aggiudicata la competizione. Un torneo per ricchi che vogliono diventare ancora più ricchi, che ha ancor di più mostrato i divari economici tra club. A prendersi il palcoscenico alla fine il solito Donald Trump, che dopo aver consegnato il premio a Reece James, capitano del Chelsea, non si è nemmeno fatto da parte e ha festeggiato con i calciatori come se in campo ci fosse sceso lui.
Si dice che il presidente americano, rimasto piacevolmente coinvolto dall’euforia della vittoria altrui, abbia telefonato al commissario tecnico della nazionale statunitense Mauricio Pochettino, per chiedere quante chance avessero gli USA di vincere il prossimo mondiale casalingo. Più che la risposta che è stata data saremmo curiosi di sapere la risposta che avrebbe voluto dare il CT a una domanda tanto bislacca.
Il crollo del PSG che sembrava imbattibile
L’imbattibile Paris Saint Germain quindi ha mostrato le sue lacune, oseremmo dire la sua stanchezza, gli sceicchi proprietari del club non soddisfatti di vincere tutto il vincibile, hanno sottoposto la squadra a un ulteriore quanto inutile impegno, non avendo bisogno né di soldi né di un trofeo in più, tra l’altro poco considerato. I campioni d’Europa ci hanno provato per poco nella finale, forse mentalmente soddisfatti dal 3-0 con cui avevano strapazzato il Real Madrid.
Gli uomini di Luis Enrique non sono mai riusciti a impensierire Robert Sanchez, i giornali inglesi esaltando i blues hanno scritto che i francesi sono stati vittime di un piano perfetto, secondo noi sono stati vittime dell’appagamento dopo una stagione eccezionale. Come spesso accade ha vinto alla fine chi aveva più fame.
Certo non era quello che il PSG, né chiunque altro, si aspettava, ma perdere la bussola e aggredire gli avversari al fischio finale non è comportamento da campioni, tantomeno un grande esempio. Vedere un signor allenatore quale è Luis Enrique afferrare João Pedro per la gola, proprio come João Neves aveva fatto poco prima con i capelli di Marc Cucurella non fa bene al calcio, il cartellino rosso è giusto, ma ci saremmo aspettati altro tipo di reazione da un uomo che la vita ha provato ben più duramente di una sconfitta in una finale di un torneo di calcio.
Il racconto del match
Per il Chelsea, non poteva andare meglio, alla fine, gli uomini di Maresca hanno vinto in soli 30 minuti, che era quello che i loro avversari avrebbero dovuto fare. Il piano dei blues è stato subito chiaro: entrare subito in area, ancora più velocemente a mandare la palla nello spazio alle spalle del PSG, partendo con Sánchez direttamente dalla propria area.
Il PSG avrebbe potuto passare in vantaggio all’inizio quando Désiré Doué ha servito Kvaratskhelia invece di tirare di testa, prima di vedere un altro tiro fermato da una splendida parata rasoterra di Sánchez. Il PSG per un buon primo quarto iniziale ha preso il controllo della partita con il possesso palla che alla fine si è avvicinato al 70%, ma il Chelsea è sembrato aver previsto tutto e il vantaggio è stato subito suo, con l’1-0 al 22mo minuto.
Improvvisamente, Malo Gusto si è allontanato, aprendo spazio sulla fascia davanti a lui, pronto a tirare. Lucas Beraldo ha bloccato il primo tiro, ma Gusto ha recuperato la palla e l’ha servita a Palmer, che ha aperto il corpo e ha calciato in rete. È partito, mantenendosi in equilibrio. Il tiro con cui ha segnato il 2-0 otto minuti è stato quasi identico.
Arrivato da destra, Palmer ha visto Gusto volare fuori dalla sua area. Dopo mezzora il torneo è stato saldamente in mano al Chelsea che ha arrotondato a tre le marcature, facendo diventare il passivo difficile da accettare per il PSG. Si conclude così un torneo inutile di cui, come ha detto Klopp in una intervista, tutti accuseranno la fatica a inizio stagione, era così necessario? No, ma da quando nel calcio comandano i soldi, funziona così.

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