Naomi nella bufera, soldi destinati per la beneficenza usati per Spa e hotel di lusso

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Non solo Pandoro, la non beneficenza passa La Manica e arriva in Gran Bretagna, protagonista Naomi Campbell, una delle top model più iconiche degli anni ’90, più volte sulle copertine delle riviste glamour per le sfilate di moda e per i suoi amori. L’accusa arriva dalla Charity Commission, ente preposto alla regolamentazione delle attività benefiche in Inghilterra e Galles, che ha interdetto la Campbell dall’amministrazione della fondazione Fashion for Relief, a seguito di una indagine che ha evidenziato una cattiva gestione finanziaria da parte della top model.
Naomi è accusata di aver devoluto solo una piccola parte di quanto pervenuto, alla beneficenza, il resto sarebbe stato usato per soddisfare piaceri personali quali soggiorni in hotel a cinque stelle a Cannes, trattamenti benessere, servizio in camera e acquisto di sigarette. La fondazione amministrata dalla Campbell ha come mission l’aiuto di giovani in difficoltà a causa di avversità come Ebola, Covid e povertà che con i proventi generati da eventi e sfilate dedicate avrebbe potuto realizzare diversi progetti che invece si sono arenati.
La top model si è detta costernata per quanto accaduto, ribadendo il suo impegno per le cause benefiche di cui si è occupata. “Fashion for Relief è stato creato per fare la differenza nella vita di molte persone, e sono devastata dal fatto che queste accuse possano compromettere la reputazione e il lavoro svolto – ha dichiarato la Campbell che poi ha aggiunto –Il mio impegno è stato sempre volto a fare del bene, e le accuse mosse contro di me sono estremamente dolorose”.
Fashion for Relief si trova adesso ad affrontare una crisi reputazionale senza precedenti abituata ad organizzare eventi in tutto il mondo con personalità prestigiose e celebrità internazionali si trova investita da una macchia senza uguali che rischia di metterne a rischio la sopravvivenza.
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